Sotto Torchio - 22 Aprile 2022

Talamo (Formez): “La buona qualità della comunicazione digitale è anche buona qualità della vita sociale”

Su Riformista TV ritorna l’appuntamento quotidiano con la rubrica Sotto Torchio, condotta da Aldo Torchiaro. Ospite di oggi Sergio Talamo, direttore istituzionale della comunicazione di Formez, società specializzata per l’accesso e la formazione nelle pubbliche amministrazioni.

La comunicazione pubblica, istituzionale non è sempre fatta a regola d’arte. Vi ricordate il momento più drammatico della pandemia con le conferenze stampa lunghissime con Conte, Brusaferro. Da quella esperienza abbiamo imparato qualcosa?

Va fatta una distinzione innanzitutto tra comunicazione politica e pubblica, nell’ultima vi è un tasso di propaganda che è salutare in una democrazia, ha necessità di maggiore rigore, aderenza ai fatti e attenzione al contrasto delle fake news. Durante la pandemia è stata data prova di professionalità da parte dei comunicatori pubblici digitali.

Le sfide non sono finite, siamo in un momento di crisi di guerra, come la sta affrontando il governo e le istituzioni
Le posizioni politiche vanno rispettate, non bisogna tendere al pensiero unico.

Ma questa battuta di Mario Draghi ‘scegliere tra il condizionatore e la pace’, lei l’avrebbe detta?

Si, non c’è nulla di male nel dire che nel difendere la libertà bisogna fare un sacrificio

Sergio Talamo è l’autore del ‘Nuovo manuale di comunicazione pubblica’ con due prefazioni istituzionali. Una a firma di Gianni Letta e l’altra di Mario Morcellini

Convergono sul concetto che la buona qualità della comunicazione digitale è anche buona qualità della vita sociale. Entrambi toccano, uno dal lato istituzionale, l’altro da quello accademico, questo argomento. Noi non possiamo fare a meno dei protagonisti della comunicazione.

Si parla anche dell’uso dei social per le emergenze.

La pandemia è la prima ma può essere anche un sisma e la comunicazione ha bisogno di grande tempestività e precisione, gli stessi valori del giornalismo. Una notizia non verificata o una tardiva è un errore. Nella comunicazione pubblica questo discorso assume un valore superiore perché il cittadino rimane sospeso.

Quando parliamo di social e politica vediamo qualche eccesso: leader che diventano follower degli stessi follower creando quella camera dell’eco dove tutti si danno ragione l’un l’altro.

Morcellini l’ha chiamata ‘la storiografia dell’istante’, inseguire sempre l’umore del momento e a volte addirittura amplificandolo. Qui entra in campo la differenza per dare spessore ai comunicatori politici. Mentre un politico può fare una scelta sbagliata, la comunicazione resta ferma ai fatti. Quindi succede durante la pandemia, che di fronte all’overdose di dichiarazioni di virologi e politici, il punto fermo fossero le informazioni certificate, valutate, ponderate e trasmesse ai cittadini su come gestire quel momento.

A proposito di gestione sta per arrivare la prima tranche del Pnrr, la seconda a giugno, e i cittadini hanno bisogno di seguire l’iter di questo denaro e come viene gestito.

Il Paese ha bisogno di coesione, il ministro brunetta sta dando grande impulso alla gestione delle politiche pubbliche dicendo che il 70% della riuscita dipenderà dalla riforma della PA. Tutto questo va fatto rendendo il cittadino partecipe. La famosa ‘Casa di vetro’ di cui parlava Turati nel 1908 oggi deve diventare realtà, passando dal fatto che da un profilo social un cittadino possa interagire con la PA facendolo diventare titolare di diritti digitali

Una PA come portale dei diritti per i cittadini

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