Sotto Torchio - 7 Settembre 2022

Sondaggi elezioni, Masia: “Fratelli d’Italia probabilmente doppierà la Lega: Meloni al 25-30%, Salvini fermo all’11% e superato dai 5Stelle”

Entriamo sulla partita dei numeri delle previsioni elettorali con uno dei maghi dei sondaggi. Fabrizio Masia, amministratore delegato di EMG different, autore del libro “Il candidato senza errori”, è ospite del Riformista Tv per la rubrica Sottotorchio. Masia, intervistato da Aldo Torchiaro, parte dalla presentazione del suo libro per parlare poi della campagna elettorale e dei possibili risvolti delle prossime elezioni.

“Nel mio libro do suggerimenti per l’impostazione di una campagna elettorale, ma anche per una correzione in corsa. Suggerisco ai candidati di leggere questo questa guida per evitare gli errori degli ultimi 15 giorni. Naturalmente gli errori si compiono sempre, però ultimamente se ne sono visti davvero tanti da parte di alcuni leader. Francamente, non mi sembra anche vedendo i risultati delle ultime rilevazioni, di poter prevedere particolari sorprese. Noi immaginiamo che alla fine il centrodestra dovrebbe affermarsi – oggi nei sondaggi è stimato attorno al 47%, chi lo stima in più chi in meno, ma è sempre un sondaggio – mentre il centrosinistra, nella formulazione ristretta, quindi non il campo largo con Pd, +Europa, Impegno Civico e Fratoianni e Verdi, a circa 20 punti sotto. A fronte di questo scarto è evidente che soprattutto nei collegi uninominali, cioè quelli maggioritari, insomma, la partita quasi non c’è. Penso però che ci siano buone possibilità di affermazione, almeno per un buon risultato elettorale, da parte della lista di Calenda, Azione e Italia Viva, nonché forti elementi di resistenza da parte di Conte del Movimento 5 Stelle.

Il campo del centrodestra è grossomodo oscillante, tra il 45 e il 50%. Il famoso campo largo che a queste elezioni si presenta in realtà a tutto campo. Nella parte di Calenda si dividono un grosso modo un 50% scarso, più o meno sono paritetici. Per come è fatta questa legge elettorale, difficilmente possiamo prefigurare dei risultati diversi, a meno di sorprese. Per quanto riguarda Letta, il Pd, onestamente credo che siano stati compiuti alcuni errori, ma lo dimostrerebbero anche i risultati che – almeno sondaggisticamente parlando – sta conseguendo, perché evidentemente, sia per impostazione della campagna – che è stata impostata su una logica come dire bipolare, noi contro Meloni sapendo che la Meloni in questo momento gode di un certo consenso – lui dovrebbe cercare di conservare il proprio elettorato, cosa che sta facendo con impostazione della campagna molto basata su elementi valoriali. Quindi fascismo, antifascismo e ‘noi siamo l’argine alla destra’.

Tuttavia avrebbe dovuto allargarsi, prendere o Calenda piuttosto che un Movimento 5 stelle. Questa potrebbe essere la modalità per recuperare quei famosi 4, 5 punti percentuali che consentirebbero magari al Senato di drenare, non avere la sconfitta che si prefigura in questo momento. Ci possiamo anche trovare un partito democratico al di sotto del 20%, che è una sorta di soglia psicologica, un Pd, per esempio al 18 19. Sarebbe uno scarto enorme. Letta poi ha anche dichiarato che l’obiettivo in questo momento è essere il primo partito, perdere con uno sguardo così ampio anche rispetto a Fratelli d’Italia sarebbe molto pesante. Di fronte ad uno scenario del genere, poi, ci sono anche altri candidati, Bonaccini, Nardella, la Schlein, la De Micheli, potrebbe esserci Gori, why not, per cui vuoi dire il quadro della dirigenza del Pd, che possa in qualche modo ambire a prendere la segreteria, esiste, ammesso che ci sia questa sconfitta, poi magari i risultati nelle ultime settimane cambiano perché c’è una reimpostazione delle strategie o delle gaffe da parte del centrodestra.

Il terzo Polo è all’8%, potrebbe salire. C’è uno spazio politico anche per il 10%, anche perché per gli elettori c’è anche un forte bisogno di novità. Il Movimento 5Stelle, invece, sta salendo, superando il 13%, sta facendo Conte, una campagna elettorale quasi perfetta, collezionando un buon successo tra gli elettori del sud e del centro, sta portando avanti quelle stesse proposte che lo avevano poi allontanato da Mario Draghi. Conte poi è empatico, ci sa fare con la gente, comunica bene i suoi programmi, arriva bene, sa comunicare. Probabilmente, se si fosse allato con il Pd avrebbe raggiunto dei risultati più bassi.

Per quanto riguarda il centrodestra, Giorgia Meloni è sicuramente l’elemento novità, quotata al 24%, arrivando perfino a doppiare la Lega, ferma probabilmente all’11%, contro il 25-30% che prenderà Fratelli d’Italia. Sicuramente, come dimostrato dalle ultime amministrative, evidentemente la richiesta di quel mondo produttivo ha una visione che evidentemente corrisponde alla visione proposta dalla Meloni. Renzi e Calenda, ad esempio, lavorando insieme potrebbero costruire un progetto centrista, moderato che potrebbe coinvolgere la destra e la sinistra. Il loro 8-10% che potrebbero ottenere, per esempio, è dato senza dubbio dagli elettori di sinistra, e qui sta anche la difficoltà che sta incontrando il Pd in questo momento, che non sta crescendo ma sta faticando”.

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