
Riforma del Csm inesistente, Rosato (IV): “La colpa è di 5 Stelle e di un pezzo di Pd giustizialista”
Su Riformista TV ritorna l’appuntamento quotidiano con la rubrica Sotto Torchio, condotta da Aldo Torchiaro. Ospite di oggi il vicepresidente della Camera, nonché coordinatore nazionale di Italia Viva, Ettore Rosato. Subito sul tema della giustizia, al centro del dibattito parlamentare e tema caro al Riformista.
Se questa sia la volta buona per una riforma della giustizia: “Al momento non ci sono grandi passi avanti. C’è una riforma specifica che riguarda il Csm. E devo dire subito che Italia vita non la vota. Senza drammatizzare, ci asterremo”.
La Camera ha approvato i 43 articoli del disegno di legge delega per la riforma dell’ordinamento giudiziario e sull’elezione del Consiglio superiore della Magistratura. Come annunciato da Roberto Fico, presidente della Camera, la votazione finale sarà il prossimo martedì 26 aprile alle 16.
Prosegue Rosato: “Riconosciamo che si chiudono le porte girevoli tra magistratura e politica. Ovvero, magistrati che arrivano in politica e magistrati che stanno in politica, i quali dopo tornano a fare il loro mestiere. Questa non è una buona prassi. Al di là di ciò, non c’è la riforma del Csm. Anzi c’è un allargamento del Csm. Abbiamo tagliato i posti dei parlamentari. Abbiamo invece aumentato i posti dei magistrati. C’è un aumento dei costi del Csm. Non c’è nessuna modifica sul peso delle correnti del Csm. Difatti, si tratta di una riforma ininfluente su quello che era il vero problema”.
Se la responsabilità dunque penda sul mancato accordo dei partiti oppure sulla debolezza di fondo della ministra Cartabia, Rosato: “Io difendo la ministra Cartabia, perché facendo il proprio mestiere cerca di mettere insieme le cose. C’era invece chi al potere delle correnti ci tiene, come tiene a non disturbare i magistrati. In questo c’è tutto il Movimento 5 Stelle ed un pezzo di Pd giustizialista che insegue i 5 Stelle a grande velocità. La mediazione con questi non si è trovata. Si è trovato un testo che non cambiasse nulla. Noi non ci sentiamo di sostenere questo testo. Sarebbe un danno di comunicazione nei confronti degli italiani”.
Approfondendo poi il testo, Torchiaro domanda a proposito delle pagelle: “Abbiamo detto perché invece di intervenire con un fascicolo dei magistrati, non interveniamo giudicando anche gli altri dodici anni di carriera. Non è stato possibile poiché, come ho detto, non è stato possibile alcun elemento di disturbo”.
Sull’esistenza di un emendamento a proposito dell’innalzamento dell’età pensionabile. Rosato: “Noi di Italia Viva non siamo per intervenire sull’innalzamento dell’età pensionabile, piuttosto siamo per assumerne altri. Ce ne sono tanti, giovani, preparati che hanno l’aspettativa di ricoprire un ruolo importante. E abbiamo bisogno di risorse fresche, piuttosto che pensare all’innalzamento dell’età dei magistrati.
I temi dell’intervista virano sull’evoluzione della guerra in Ucraina con l’ingresso dei carri armati russi a Mariupol e dunque la fine della resistenza in quella città. Se per Rosato ‘resistere in Ucraina’ sia dunque un dovere: “Resistere è una scelta di quel popolo che preferisce la libertà piuttosto che essere soggiogati rispetto ad un vicino che ha deciso di invadere. Guardo con grande sospetto a quelli che chiedono invece di cedere quel pezzo o quell’altro. Noi saremmo disponibili a cedere la Calabria o la Toscana a qualcuno che c’invade? In Ucraina non c’è soltanto la resistenza da parte dell’esercito ma da parte dell’intero popolo. Io credo che vada rispettata e sostenuta anche con le armi”.
Si avvicina il 25 aprile. Dunque, se Italia Viva sarà in piazza e se sarà al fianco dell’Anpi. Commenta il coordinatore di Italia Viva: “Io sono andato sempre in piazza. Anzi da triestino, sono andato sempre alla risiera di San Saba, l’unico campo di sterminio in Italia nel quale sono stato al fianco di Anpi, sindacati e istituzioni. Io ci sarò ma non porterò la bandiera della Nato. Ci sarò sempre, anche con bandiere che non condivido. Credo che la Nato sia la migliore garanzia della solidarietà occidentale. Penso che sia un privilegio far parte della Nato tanto quanto dell’Unione Europea”. “Oggi – prosegue Rosato – il dibattito sull’adesione alla Nato si è aperto in Svezia, Finlandia. Persino in Svizzera. Conseguenze dell’aggressione da parte del vicino russo”.
Un salto poi a Parigi dove il 24 si decide tra Macron e Le Pen: “Io mi colloco tra chi non aveva dubbi anche prima del dibattito – 20 aprile – Il dibattito ha chiarito alcune posizioni. C’è un patriota dell’Europa, un leader europeo che ha lavorato per l’Europa e per il suo paese, contro una populista che non fa gli interessi dell’Europa e neanche gli interessi della Francia”.
Su Conte che al riguardo ha preso posizioni ambigue, Rosato argomenta: “Conte non pensa. Nella sua testa Conte non è con Macron. Invece, il redivivo ministro Di Maio dai gilet gialli ha messo il doppio petto. Di quest’ultimo rispetto però la conversione. Conte e Di Battista la pensano invece come quando Di Battista andava coi gilet gialli”.
Si ritorna a casa nostra per trattare lo stato di salute di Italia Viva: “Sta bene. È un partito che fa fatica in un contesto che è completamente assorbito da fatti che hanno bisogno di buona politica e non di polemiche. Noi facciamo la fatica di portare temi che riguardino il futuro degli italiani. Noi siamo un partito nato qualche mese prima della pandemia e che si è dovuto adattare a potersi costruire in uncontesto così complicato”.
Si conclude sul referendum del 12 giugno – su Giustizia – per il quale Il Riformista ha raccolto anche le firme. “Noi di Italia Viva siamo impegnati per tutti ‘si’ sapendo di essere impegnati per una battaglia che va combattuta fino in fondo. Il problema sarà raggiungere il quorum”.
Ancora sulle amministrative, per le quali a Genova Italia Viva appoggerà il sindaco uscente Bucci: “Tutto il gruppo genovese ha provato a discutere col centrosinistra a lungo per un candidato sindaco con un programma riformista. Ma quando hai proposte politiche così deboli, vai su un candidato credibile. Marco Bucci che è salito sul palco della Leopolda e ha detto cose credibili non capisco perché non dobbiamo sostenerlo. Ciò darà risposte migliori rispetto ad un’alleanza con la sinistra massimalista ed i 5 Stelle della Liguria.
Al padre del ‘Rosatellum” Torchiaro chiede con quale sistema si vada a votare: “Penso che non si cambierà la legge elettorale. Facile palare di legge elettorale. Più complicato farle in aula. Le regole del Rosatellum sono state le più condivise nella storia delle leggi elettorali della Repubblica. Vogliona cambiare le regole, bisogna allora trovare regole condivise. Noi non siamo per strumenti che cerchino di disegnare un risultato elettorale facendo finta che si stia trattando di stabilità. La stabilità non si ottiene col proporzionale soprattutto se poi dopo si tolgono anche le preferenze”.
Infine, si avvicina l’ora del partito dei riformisti: “Al quale noi ci candidiamo”. Se poi con +Europa e Azione, chiosa Rosato: “Noi abbiamo le porte aperte con la consapevolezza che non si basta a sé stessi”.