Sotto Torchio - 26 Aprile 2022

Francia, Quagliariello (Italia al Centro): “Rischi che l’Europa avrebbe corso con Le Pen giustificano riconferma Macron”

Ospite della rubrica Sotto Torchio condotta da Aldo Torchiaro su Riformista Tv, il senatore Gaetano Quagliariello di Italia al Centro, già ministro per le Riforme costituzionali tra il 2013 e 2014, nonché presidente della Fondazione Magna Charta, luogo di formazione e ricerca di ispirazione liberale.

Subito una riflessione sul conflitto in Ucraino: “Esisteva un piano europeo di sicurezza serio. Putin ha preferito un altro sbocco. E ha fatto un calcolo sbagliato. Pensava che l’Ucraina non fosse un popolo e Zelensky non avesse la forza che ha dimostrato di avere”. Da che parte stia dunque il senatore, anche in riferimento all’invio di armi in Ucraina: “Se c’è un popolo che combatte per la sua libertà, questo popolo delle armi ha bisogno. Questo ce lo insegna anche la nostra storia”.

A proposito di bivi della storia, Torchiaro introduce il ballottaggio alle presidenziali francesi che vede trionfante Macron. Quagliariello: “Avrei votato Macron. Non ho un feeling particolare col presidente. Ma penso che i rischi che avrebbe corso l’Europa se avesse vinto Le Pen giustificano ampiamente un voto di riconferma per Macron”.

Se il nostro Macron fosse Mario Draghi: “Perché ci sia un Macron – spiega Quagliariello – c’è bisogno di un sistema presidenziale che da noi non c’è. Allo stesso modo, credo che oggi la democrazia rappresentativa è cambiata dal momento in cui è nata. Ha per forza bisogno di un momento di sedimentazione se si vuole evitare che i parlamentari siano legati ad un mandato imperativo. Tale momento di sedimentazione non è più offerto dalla modernità, a causa di continui sondaggi ed al moltiplicarsi di elezioni. Siamo sempre in campagna elettorale. Dovremmo allora optare per un’iniezione di sovranità popolare. E credo che l’elezione del presidente della Repubblica consenta questo”. Ha poi aggiunto: “Essendo un garantista di tradizione, si può comprendere come voterò”

Altro tema caldo è la giustizia con il Csm in esame anche oggi: ““Non c’è dubbio che all’interno del Csm rimangano potenti le correnti. Non penso che quel sistema si risolva agendo solo sul sistema elettorale” Dunque, sulla probabile democrazia decidente all’interno del Csm: “Tra le cose necessarie c’è quella che la dirigenza e i funzionari del Csm siano selezionati per concorso. E non da situazioni che vengono veicolate dalle correnti. I membri del Csm passano ma i funzionari restano”. Poi sulla disciplina: “A decidere sui giudici poi non siano gli stessi giudici del Csm”.

Altro tema è il referendum. Si vota infatti il 12 giugno. Quagliariello: “Bisogna rivedere tutta la legge sul referendum. È passata l’idea che le firme possano essere raccolte anche con la firma digitale. Questa potrebbe essere l’occasione per rivedere tutta la disciplina e razionalizzarla. Bisogna evitare di trasformare l’Italia in una grande Svizzera. Ovvero evitare di avere un referendum uno dietro l’altro. Essendo un garantista di tradizione, si può comprendere come voterò”.

Infine sul sistema elettorale con il quale si andrà a votare lascia un pronostico: “Se il centrodestra trova il modo di andare insieme alle elezioni di Messina, Palermo e poi quelle regionali è probabile che la legge resti questa. Mi sembra molto difficile. La Sicilia anticipa molto spesso le cose che poi accadono in Italia”.

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