Elezioni, Nobili (IV): “Da PD una porta in faccia. Possibile alleanza con Calenda”
In giornate politiche contrassegnate dalle trattative, a Sotto Torchio su Riformista Tv Aldo Torchiaro intervista Luciano Nobili (Italia Viva).
“Siamo nelle ore in cui si scioglieranno i quadri – spiega Nobili – almeno dal punto di vista delle alleanze. Italia Viva ha già detto con chiarezza che è pronta a correre da sola, senza paura e con il coraggio delle proprie idee. Ma ovviamente auspica che in questo spazio centrale, in questo terzo polo, non sia da sola ma di aggregare altre realtà, altre forze che vogliono condividere questo percorso”.
“Noi dobbiamo fare un regalo agli italiani. La politica gli ha portato via Mario Draghi. Siamo quelli che si sono battuti fino in fondo affinché arrivasse Mario Draghi, mettendo a repentaglio tutto, anche i nostri posti in parlamento. Siamo quelli che si sono battuti fino in fondo affinché Mario Draghi rimanesse a Palazzo Chigi. Almeno presentiamoci agli italiani con grande chiarezza. No alle coalizioni accozzaglia. Si ad una scelta rischiosa, anche rispetto alle soglie di sbarramento a causa di un sistema elettorale che favorisce le accozzaglie”.
Sui rapporti tra Italia Viva ed il Partito Democratico, Nobili: “L’atteggiamento del PD è stato molto curioso. Inizialmente non si sono fatti sentire con Renzi e Italia Viva. Per alcuni giorni hanno fatto uscire sui giornali veline con dichiarazioni del tipo ‘Non li vogliamo’ o ‘Renzi è incompatibile col PD’, oppure ‘Portano meno voti di quanti ne fanno perdere’. Poi a un certo punto è arrivata una telefonata che però non si è mai concretizzata in una proposta vera e propria. Se il PD ci avesse avanzato una proposta concreta e seria l’avremmo valutata. Certo non ci saremmo messi a mercanteggiare sui collegi. Invece, avremmo chiesto quali scelte si vogliono portare avanti”.
Dunque, la strategia del Partito Democratico: “C’è una rottura con i 5 Stelle – prosegue Nobili – C’è poi un curioso fatto. Nello stesso momento in cui Letta dice di non volersi presentare coi 5 stelle alle elezioni, dopo aver condotto per un triennio una strategia di matrimonio con i populisti, c’è un pezzo del partito che dice di ripensarci perché servono per vincere i collegi e poi, soprattutto, c’è il PD organizzato sul territorio che già dice in Lombardia e Lazio – dove si vota per le regionali – ‘Oh non scherziamo. Al di là di ciò che accade a livello nazionale, alle regionali ci presentiamo con i 5 Stelle’. Questo per noi sarebbe inaccettabile”.
A proposito dell’interruzione del contatto tra PD e Italia Viva, Nobili: “Lo si dovrebbe chiedere agli esponenti del PD. Se è vero, come dicono, starebbe arrivando l’onda del fascismo, allora si dovrebbe chiamare tutti a raccolta. Non credo tuttavia che oggi in Italia rischiamo un pericolo fascista. Anche se esistono delle sacche oggi di estremismo radicale, ‘nostalgismo’ pericoloso. Allo stesso modo una campagna elettorale fatta in questo modo è persa in partenza. Bisognerebbe sfidare Giorgia Meloni su quello che oggi è la destra. Le proposte di Meloni non vanno bene perché non funzionano per l’oggi. Sono il link italiano della Le Pen in Francia, di Orban in Ungheria, di Kaczynski in Polonia, ovvero le idee dei sovranisti, il pericolo dell’Europa e dell’Alleanza atlantica che non devono trionfare in Italia”.
Sul profilo di Giorgia Meloni: “Dotata di grande intelligenza, non commetterà gli errori di Salvini. Al di là dei sondaggi ha un consenso oggettivo. Le sue scelte la premieranno probabilmente alle urne. Ha una grande storia di continuità con la destra berlusconiana. Era ministro di Berlusconi nel 2008. Va bene essere stata all’opposizione del governo Draghi, ma la Meloni ha governato per tanti anni questo Paese. Bisogna chiedersi cosa ha fatto per l’Italia fino ad oggi Giorgia Meloni”.
Nobili scinde l’acredine personale tra Enrico Letta e Matteo Renzi dai rapporti politici: “Rispetto al 2014 se Letta conservasse astio e rancore nei confronti di chi l’ha mandato a casa, Letta dovrebbe prendersela con i tre quarti del suo partito, compresi quelli che oggi riaccoglie a braccia aperte nel PD. Penso a Roberto Speranza che da capogruppo del PD disse ‘Con Letta proprio non possiamo andare avanti. Va sostituito con Renzi’. Non dobbiamo dimenticare come abbiamo avuto tanto in questi mesi quanto in questi anni un rapporto di collaborazione con Letta sia in Parlamento che sui territori. Quando alle suppletive Letta si è candidato nel collegio di Siena, dove Italia Viva è molto forte, ci chiese di sostenere la sua candidatura e non mettere un candidato di Italia Viva. Da PD oggi arriva una porta in faccia, che non ci scompone. Noi non ci saremmo comunque alleati con chi non condivide le nostre idee o non chiarisce il proprio rapporto coi 5 Stelle”.
Sulla possibilità di collaborazione tra Pd e Italia Viva: “Come argomento per spiegare l’impossibilità i membri del PD non utilizzano né la scissione di Italia Viva né tanto meno i fatti del 2014 bensì ‘perché Italia Viva vuole cancellare il reddito di cittadinanza’. Ma il reddito di cittadinanza non è mai stata una proposta del PD in nessuna elezione politica. Quando è stato introdotto in Parlamento il PD ha votato contro. Oggi l’asset principale del PD è il reddito di cittadinanza. Si, noi vogliamo cancellare il reddito di cittadinanza perché non funziona. Ci sono più poveri e disoccupati”.
Su Carlo Calenda che fa incetta di nuovi acquisti per Azione, Nobili: ““Conosco bene Carlo Calenda, avendo fatto insieme l’esperienza delle comunali a Roma. A volte lo dimentica. Quell’esperienza mi fa dire che una collaborazione con Carlo Calenda non solo è possibile ma anche auspicabile”. Conclude: “D’altronde Italia Viva sul 99 percento delle questioni la pensa come gli amici di Azione. Nel caso, sarà difficile spiegare agli elettori perché non ci presentiamo insieme”.