Sotto Torchio - 20 Settembre 2022

Elezioni, Casu (Pd): “Centrodestra in vantaggio? Ancora tutto da vedere. Il 25 settembre è un bivio per l’Italia e per l’Europa”

La nuova puntata di Sotto Torchio prosegue con gli approfondimenti dedicati alla campagna elettorale in vista delle elezioni del 25 settembre. Ospite in studio, intervistato da Aldo Torchiaro, è Andrea Casu, parlamentare in carica del Partito Democratico, segretario del Pd di Roma. L’intervista comincia con la prima pagina de Il Riformista di oggi, con lo scontro tra Renzi e Conte e la campagna elettorale che s’infiamma.

“La nostra – esordisce Casu – è una campagna che parte dai problemi degli italiani, con Enrico Letta che ieri era a Berlino per cercare di trovare una soluzione al problema del caro bollette, poi è volato a Pompei, con il ministro della cultura Dario Franceschini, per ribadire l’importanza della cultura. Basti pensare che il centrodestra ha candidato Tremonti che qualche anno fa aveva dichiarato che con la cultura ‘non ci mangi’. Noi abbiamo 7 miliardi del Pnrr da investire sulla cultura”. E proprio parlando di Pnrr – prosegue Aldo Torchiaro – si inserisce la figura di Draghi. Sul Riformista.it c’è la notizia di come negli Usa si incoroni Draghi come “voce potente”. E’ uno schiaffo ai politici italiani che hanno fatto cadere il governo Draghi. Questo è un bivio per l’Italia e per l’Europa. Non dimentichiamoci che se c’è qualcosa di gravissimo è che il giorno – per cui per calcolo elettorale – alcune forze politiche si sono mosse per far cadere il governo, è lo stesso giorno in cui Mario Draghi stava presentando un piano, un’agenda sociale di interventi per ridurre le tasse sul lavoro, per dare una mensilità in più a chi non ce la fa sul lavoro. Noi abbiamo avuto il coraggio di rinunciare ad una personalità come quella di Draghi, che ci dava anche un forte riconoscimento a livello europeo.

“Non è escluso” – prosegue Torchiaro – che Draghi possa seguire un percorso istituzionale. Nel caso i cui il centrosinistra vinca le elezioni, chi sarà premier?”

“Questo è ancora tutto da vedere. Noi sappiamo una cosa: esistono i sondaggi, poi esistono le persone. Il centrodestra pensa di aver già vinto le elezioni. Il centrosinistra è fatta di uomini e donne che scendono nelle piazze, vanno casa per casa per mostrare la nostra visione di Italia, per mostrare come vogliamo affrontare le sfide del futuro. In questo senso credo che la campagna sia ancora apertissima. La narrazione predominante è che esista un bipolarismo di fatto, ma in realtà i soggetti sono tanti, interviene Torchiaro. L’unica alternativa possibile nei collegi è che ci può essere o la vittoria di un eletto del centrodestra o una vittoria di un eletto del centrosinistra. E questo significa che c’è una distorsione perché con il 43-44% si può arrivare ad avere il 70% degli eletti, che significa avere quella maggioranza assoluta che ti permetterebbe di fare riforme costituzionali etc. Ogni singolo voto che va a Calenda, a Conte, (mi rivolgo naturalmente agli elettori di centrosinistra), contribuisce a dare un voto ad un eletto di centrodestra. Questo deve essere chiaro e l’unica soluzione per evitarlo è dare il voto al Pd.

“I soggetti importanti a doppia cifra sono almeno quattro. Tra questi il Movimento cinque stelle ed è lui a prendere tanti voti al Pd. La campagna elettorale Conte a sta facendo bene, è un Conte che si getta in pasto alle ali della folla festante soprattutto nelle grandi piazze del Mezzogiorno cavalcando il Reddito di cittadinanza. Il Pd sta cavalcando molto il tema. Temete che vi prenda dei voti a sinistra?”, chiede Torchiaro.

“Conte è stato al governo negli ultimi quattro anni e mezzo sempre, con la Lega, con noi e poi ha partecipato al governo Draghi – ricorda Casu. Quindi questa versione di Conte che in campagna elettorale diventa uomo di opposizione dopo essere stato il principale uomo di governo, bisogna tornare indietro ai tempi dei governi Andreotti per trovare persone che hanno avuto così lunga continuità di frequentazione. E il fatto di essere stato al governo con la destra e con la sinistra e con tutti è un unicum, non credo ci sia stato nessuno prima di Conte che sia riuscito a sperimentare questa tripla dimensione di impegno di governo. Quindi la versione di Conte che in campagna elettorale assume dei panni completamente opposti a quelli che ha avuto fino al giorno prima è una questione che sicuramente risponde a un calcolo ma che dà dei limiti oggettivi. Il fatto politico sociale vero è che bisogna pensare a quella che è stata la risposta che il Reddito di cittadinanza ha dato a tantissime persone per un tema gravissimo che è quello della povertà. Se non ci fosse stato noi avremmo avuto un milione di poveri in più. E’ fondamentale dire una cosa che il Pd ha sempre detto cioè che la dimensione del Reddito intesa come dimensione di sostegno alla povertà deve essere difesa. C’è una componente invece legata alle politiche attive del lavoro che va migliorata, è questa la parte del Reddito che non ha funzionato come avrebbe dovuto, il ministro Orlando aveva attivato una serie di interventi che andavano in direzione di un rilancio delle politiche attive del lavoro. Noi dobbiamo essere capaci di dire che servono politiche attive del lavoro mantenendo il sostegno a chi ne ha bisogno. Sono parole di verità che servono a migliorare la vita delle persone”.

Il discorso si sposta poi sul cambio di prospettiva di Salvini rispetto a Putin. “Le conversioni di Salvini sono così tante che è difficile seguire il filo. Dopo di che il fatto che su una vicenda orribile come quella che sta accadendo non ci sia stata una chiarezza dal primo istante è una cosa che inquieta. Quello che sta accadendo non riguarda solo l’Ucraina ma l’Europa, tutti noi, il nostro futuro. Nei confronti di Putin non può esserci ambiguità”, chiarisce il parlamentare.

Mentre sul termovalorizzatore di Roma e sul rigassificatore a Piombino spiega: “Si deve fare, è una politica fondamentale ed è la scelta forte che ha fatto questa amministrazione del sindaco Gualtieri. Prima del piano Gualtieri era solo il 2% la percentuale di rifiuti che venivano trattati e smaltiti in impianti propri di Roma sul territorio di Roma Capitale. Questo vuol dire che il 98% dei nostri rifiuti prende altre strade e arricchisce gli altri. Ogni anno vengono spesi 180 milioni di euro dalle tasche dei Romani che pagano la Tari più alta d’Europa per avere i peggiori servizi del mondo proprio per pagare lo smaltimento degli impianti di altre città. Invece per la pulizia delle strade solo 130 milioni di euro. Noi questa cosa la rovesciamo solo se dotiamo Roma di tutti quegli impianti che servono ad avere un sistema più sostenibile con un abbattimento delle emissioni, avere una diminuzione della Tari e rendere possibile finalmente che Roma abbia tutti quegli impianti che servono e poi la valorizzazione energetica. Servono gli impianti per riuscire ad emanciparci dalla dipendenza dal gas russo, non c’è alternativa, e su questo bisogna costruire le politiche. L’impegno del Pd è quello di portare avanti le scelte che servono ad andare in questa direzione”.

“Quale che sarà la prossima maggioranza di governo l’impegno del Pd è a non ostacolare rigassificatore e termovalorizzatore?”, chiede Torchiaro.

“Noi stiamo lavorando insieme a tutti i livelli interessati – c’è il presidente della Regione Toscana che su questo si è espresso chiaramente – per cercare di far si che le collocazioni degli impianti di rigassificazione necessari avvengano nei luoghi più adatti. La scelta se farlo in una città o in un’altra non è a seconda di chi è il sindaco di quella città ma è basata su dove ci sono già le infrastrutture, i collegamenti, dove può avvenire in maniera meno invasiva e in maniera più sostenibile. A Piombino ci sono alcune condizioni molto importanti e si sta valutando quel sito ma la questione è fare le cose che servono al paese nel luogo dove è meglio farle e creando per quelle comunità i ristori economici e i vantaggi che meritano perché si stanno facendo carico di una necessità di tutta la collettività”.

Infine Casu rivolge un appello a un giovane elettore 18enne che va a votare per la prima volta: “Ci sono due numeri su cui dobbiamo intervenire, 30 e 24 è la media dell’età in cui si va a vivere da soli in Italia e in Europa. Quei sei anni sono una ferita per la nostra generazione. Abbiamo una generazione in panchina, una generazione spesso in esilio. Il Pd si è battuto affinché nel Pnrr il 30% del lavoro vada proprio ai giovani, alle donne, alle categorie che hanno pagato il prezzo più alto durante la pandemia. Per non tornare indietro e avere quelle politiche che mettono i giovani al centro dell’agenda serve il tuo voto e il tuo impegno. Non ti rassegnare a quelle persone che ti dicono che queste elezioni sono già fatte, le elezioni le decidono le persone e le puoi decidere tu sostenendo il Pd e l’Italia progressista”.

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