Sotto Torchio - 27 Luglio 2022

Elezioni 2022, Ricci (PD): “Lista con Di Maio per dare rappresentanza a parte di 5 stelle”

A Sotto Torchio, l’approfondimento di Riformista Tv, intervistato da Aldo Torchiaro Matteo Ricci, sindaco di Pesaro nonché coordinatore dei primi cittadini nel partito.

Sulla strada intrapresa dal Partito Democratico dopo la direzione nazionale di martedì, Ricci: “Siamo in campo con una proposta fortemente alternativa a quella delle destre e della Meloni. La partita sarà tra PD e Fratelli d’Italia, due campi programmatici e valoriali differenti. Ieri abbiamo cominciato a mettere a fuoco le proposte che ruotano intorno innanzitutto all’agenda sociale, perché siamo in una fase difficilissima per l’inflazione. Abbiamo bisogno di definire il salario minimo perché ci sono troppe persone che lavorano con tariffe da sfruttamento e al tempo stesso abbiamo bisogno di tagliare fortemente il costo del lavoro, restituendo una quattordicesima agli italiani per reggere l’impatto dell’inflazione, così come l’agenda ambientale”.

Un focus sui sondaggi: “Penso che quelli di oggi abbiano un valore relativo, non solo perché sono sondaggi, ma perché sono più del 40% gli italiani che non rispondono e che non andranno a votare. In generale c’è una mobilità elettorale molto forte. Se la destra starà insieme, noi dovremmo avere una coalizione elettorale ed è per questo che non si possono mettere veti”.

In assenza di veti, bene dunque Calenda e bene anche Renzi? “Non dobbiamo mettere veti nei confronti di nessuno. A volte ho l’impressione che qualcuno stia cercando pretesti per non fare l’alleanza. Non c’è partita senza il PD, cioè chi vuole contrastare le destre o è alleato con il PD o è fuori dalla partita”.
Sulla strategia delle alleanze tanto a destra quanto a sinistra, Ricci: “La Meloni alla fine accetterà i compromessi con Salvini e con Berlusconi. In generale, parliamo di una legge elettorale pessima, che purtroppo abbiamo fatto noi quando eravamo ancora maggioranza nel 2018 e che prevede 1/3 dei parlamentari eletti nei collegi maggioritari. Nei collegi maggioritari serve un’alleanza. A meno che i partiti più grandi decidano di polarizzare a tal punto lo scontro da andare da soli. Questa non può essere una scelta del PD”.

Ricci su Di Maio: “Penso debba costruire una lista che rappresenti in qualche modo il movimento responsabile, perché io sono convinto che c’è una parte di elettori del movimento che non ha condiviso la scelta di far cadere il governo Draghi, così come avevamo previsto consistente. Ci sono molti italiani che non hanno apprezzato questa scelta e che possono votare un soggetto che magari si richiama al movimento, ma che ha fatto una scelta più responsabile in alleanza con il PD. Avevamo previsto che sarebbe cambiato qualcosa per Conte, dal profilo istituzionale, non barricadero. Adesso il movimento deve ridefinire un’identità, diciamo più barricadera di opposizione. Io ho previsto che prima o poi arriverà Grillo a Roma per cambiare leader”.

“Conte – spiega Ricci – aveva avuto il merito di europeizzare i Cinque Stelle e invece oggi li ha riportati in un altro ambito, fuori anche da una prospettiva politica progressista. Quindi un grande errore. Adesso però credo che dobbiamo parlare a quell’elettorato e dobbiamo anche provare a costruire una lista con Di Maio che possa in qualche modo dare rappresentanza a un pezzo del movimento Cinque Stelle.

A proposito della lista in questione che verrebbe tutorata dal sindaco di Milano Beppe Sala, il sindaco di Pesaro: “Tutti sanno che i sindaci hanno i voti. In questo momento il 70 percento dei sindaci italiani è di area progressista-riformista. Oggi questi sindaci sono un bagaglio per vincere le elezioni. Avere i sindaci in prima linea, come deciso oggi con Letta, avrà un valore aggiunto. I sindaci della nostra parte politica rappresentano la sinistra di prossimità. Peccato che i sindaci che abbiamo non potremo metterli in campo. C’è una nota discriminatoria nei confronti dei sindaci. Il Parlamento ha paura dei sindaci. E quindi negli anni il legislatore ha messo delle norme per la candidabilità dei sindaci impossibili. La legge dice che in caso di elezioni anticipate bisogna dimettersi entro 7 giorni dallo scioglimento delle Camere. Quindi, vorrebbe dire dimettersi entro domani. Allo scioglimento non subentra il vicesindaco ma il commissario prefettizio. Dunque, nessun sindaco ha deciso di dimettersi per candidarsi”.

Come i sindaci parteciperanno alla campagna elettorale, Ricci: “Saremo in campo con le nostre proposte. La prossima settimana presenteremo 5 punti programmatici che diventeranno programma del PD. Saremo in prima linea dal punto di vista della campagna comunicativa elettorale. Il mio compito è quello di fare una lista di sindaci candidabili, sotto i 20mila abitanti o ex sindaci da consegnare a Letta”.

La proiezione della lista civica con Di Maio, Ricci: “L’idea di fare una lista civica che raccolga il civismo che nelle amministrazioni locali diventa determinante c’è. Poi, è in grado di farla Sala? È in grado di farla con Di Maio? Dipenderà molto dal lavoro delle prossime ore, però noi siamo pronti a mettere a disposizione elementi del civismo del nostro territorio a sostegno di un progetto civico nazionale da affiancare al Partito Democratico”.

Se Bonaccini può essere una risorsa importante a livello nazionale. “Lo è già adesso, presidente di una delle regioni più importanti. E così come Zingaretti, De luca, Emiliano… Il front runner del PD è Letta, l’abbiamo certificato ieri anche in direzione all’unanimità. Quindi bisogna evitare anche di fare confusione. Zingaretti è un candidato che può tirare molto nel Lazio e ogni volta che si è candidato ha fatto ottimi risultati”.

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