Draghi in Senato, Maraio (PSI): “Ha fatto un grande discorso di sinistra”
Nelle ore caldissime del dibattimento in Senato dove si decidono le sorti del governo e del Paese, a Sotto Torchio su Riformista Tv Aldo Torchiaro intervista il segretario del Partito Socialista Italiano reduce dalla riconferma al congresso nazionale.
“In apertura della crisi – introduce Maraio – abbiamo preso una posizione decisa a favore della continuità del governo Draghi. Abbiamo fatto appello, raccogliendo anche quello degli alleati, rispetto all’esigenza di rimettere in campo la responsabilità che desse continuità al governo Draghi, unica risposta per la crisi che stiamo vivendo. L’inflazione, la crisi economica, il potere d’acquisto delle famiglie diminuito, il lavoro che non c’è”.
Sulla natura della crisi: “Nasce per un comportamento irresponsabile e incomprensibile dei 5 Stelle e Giuseppe Conte, sul quale adesso stanno giocando tatticamente anche altre forze politiche. L’esito diventa difficile da preventivare”.
Se il Pd abbia fatto un errore strategico ad affidarsi troppo a Conte e ai 5 Stelle, Maraio: “L’errore strategico è stato innanzitutto dei 5 Stelle, mettendosi fuori da un’alleanza di forze politiche serie. I 5 Stelle nascono con un’idea antisistema. Poi hanno avuto una fase evolutiva all’apparenza di disponibilità politica. Mi sembra che nelle ultime ore e negli ultimi giorni siano tornati quelli dell’inizio, ovvero una forza politica populista, demagogica che ha creato tanti disastri, dal taglio dei parlamentari alle leggi populiste, come quella di Bonafede sulla prescrizione. Per il futuro credo siano fuori da una possibile alleanza con le forze politiche”.
Cosa accade se cade il governo, quando e con quali modi, Maraio: “Ci sono due possibilità. Draghi ha fatto un grande intervento stamattina in aula, un intervento nel quale ricolloca al centro necessita condivise. L’intervento di Draghi sarebbe stato perfetto per il nostro congresso nazionale con linee politiche di sinistra su welfare, deboli, fasce sociali in difficoltà”.
Maraio sulle possibilità: “O si dà una conferma senza condizioni a Draghi e alla sua relazione per far continuare un governo che sarebbe auspicabile per gli italiani, oppure l’alternativa è un voto. Vedo difficile la linea strategica messa in campo negli ultimi minuti la Lega e il centrodestra di rivedere la posizione di Draghi, non andare al voto ma con una modifica di governo e del programma elettorale che si consegna a Draghi e al nuovo governo”.
Su quest’ultima ipotesi: “Diventerebbe molto complicato pensare che Draghi possa accettare queste condizioni da parte del centrodestra. Ovviamente non escludiamo nulla”. Poi sull’evoluzione di Draghi da banchiere a politico orientato a sinistra: “Nel momento in cui il Paese soffre l’aumento delle disuguaglianze con stress di sofferenza con sfiducia nell’arrivare a metà del mese, è evidente che un uomo della capacità e dell’autorevolezza di Draghi non poteva che spingersi verso politiche di sinistra”.
Sull’intervento del senatore della Lega Romeo con riferimenti agli sbarchi, il segretario del PSI espone a proposito della strategia di Lega e centrodestra: “Finita la fase dei populismi e della demagogia. Deve tornare in campo la politica. È evidente che la lega punta alla sostituzione del ministro degli Interni, magari a favore di Salvini che ha questo sogno di Salvini”.
“Qui si parla di sbarchi – spiega Maraio – ma qui siamo alle prese con dei rifugiati con delle guerre che sono alle porte dell’Europa. Stiamo perdendo tempo col parlare di crisi e ministeri degli Interni, senza renderci conto che a settembre l’Italia dovrà prevedere l’inserimento nel sistema scolastico italiano di oltre 40mila bambini ucraini. A questi vogliamo rispondere alzando i muri e chiudendo le frontiere dell’Italia?”
Si discorre del congresso nazionale del Partito Socialista. Maraio: “Considero necessaria la riattivazione del sistema dei partiti per rispondere alle sofferenze di oggi e alla crisi di rappresentanza che dilaga nel nostro paese. Siamo tra i paesi occidentali dove la democrazia soffre di più. Risposta alla fine della demagogia e del populismo è stata il nostro congresso perché la riorganizzazione dei partiti tornerà centrale. Questa è la sfida del partito più antico d’Italia presente in Parlamento, che con questo congresso ha celebrato i 130 anni di vita. A questo congresso hanno partecipato tutti quei leader di quei partiti che afferiscono al nostro perimetro di centrosinistra. Uniti per vincere le prossime elezioni politiche”.