Crisi, Marcucci (PD): “Scelta scellerata dei 5 Stelle. Serve un governo, no a periodo di campagna elettorale”
A Sotto Torchio su Riformista Tv Aldo Torchiaro resta sulla notizia, intervistando il senatore del Partito Democratico Andrea Marcucci sulla fiducia al Governo confermata con 172 sì al Senato sebbene il movimento 5 Stelle non abbia preso parte alla votazione in aula.
“Oggi – esordisce Marcucci – è successo qualcosa di molto grave. La forza politica più importante della maggioranza ha deciso di non partecipare al voto. L’intervento della presidente del gruppo nei confronti del Presidente Draghi è stato molto duro, senza dimenticare che gli stessi ministri hanno deciso di non partecipare al voto. Un segnale pesante, decisamente irresponsabile”.
Prosegue: “Di tutto abbiamo bisogno fuorché di non avere un governo, avviandoci ad un periodo di campagna elettorale. Il governo 5 Stelle ha fatto una scelta scellerata”.
Sulle motivazioni della scelta da parte del movimento, Marcucci: “Su un provvedimento, il decreto aiuti che dà 20 miliardi agli italiani, alle imprese, ai cittadini più poveri, dando risposte a problemi importantissimi”.
La discussione prosegue sul rapporto tra Conte e Draghi e sui risultati ottenuti. “Noi diamo una lettura diversa. I risultati ottenuti su questo piano sociale, tra i quali il taglio fiscale che permetterebbe di avere gli stipendi più pesanti, è frutto di un’azione politica certamente anche per merito del movimento 5 Stelle ma anche del ministro Orlando e del Partito Democratico. Sono risultati che questa maggioranza ha ottenuto. Certamente nel momento in cui si apre quel tavolo e c’è da approvare 20 miliardi di aiuti si arrivi a questo countdown è molto triste, preoccupante e incomprensibile in termini politici”.
Si prosegue con lo stillicidio di parlamentari che dal movimento emigrano verso il gruppo di Di Maio e se il tentativo di crisi da parte di Conte fosse già scritto, Marcucci: “Non ho mai capito il movimento 5 Stelle. Anche quando da capogruppo mi confrontavo con i membri della stessa maggioranza spesso avevo difficoltà a capire i loro meccanismi. Evidentemente il ministro Di Maio li conosce molto meglio. Oggi la lettura di quelle azioni è diversa da quella che abbiamo dato tutti. Quello che Luigi Di Maio temeva avvenisse, è avvenuto”.
Matteo Renzi ha detto che in qualche capitale non proprio democratica stasera si brinda. “In qualche capitale si brinda. Credo che qualche soddisfazione ci sarà. Non c’è solo l’Italia. C’è la crisi di governo inglese. C’è la difficoltà politica di Macron. C’è chi auspica questa instabilità e queste crisi”.
Si arriva a discorrere di casa Pd e sugli scenari possibili: “Oggi leggiamo i numeri, tenendo presente che nella maggioranza c’era un certo numero di assenze. Complicato capire cosa succederà. Il presidente Draghi farà le sue valutazioni politiche. Il presidente Mattarella farà le valutazioni di scenario. C’è ancora spazio perché il M5S ci ripensi? Ascoltando la presidente del gruppo in aula direi di no. È stata una critica pesantissima, generale, quasi senza appello. È stata una confusione voluta. Certo è che oggi noi non abbiamo bisogno di un periodo lungo senza un governo vero e politico, che guidi in questa traversata nel deserto”.
Il PD senza 5 Stelle rimane in maggioranza? Marcucci: “La valutazione se andare alle elezioni o meno spetta al presidente della Repubblica. Il Partito Democratico ha svolto una funzione di grande responsabilità nei confronti della comunità nazionale. E penso che questo dovrebbe succedere anche nei prossimi mesi”.
“Ma non ci siamo solo noi – spiega – la Lega è un mese che dice come questo governo non è soddisfacente per le loro politiche. Non mi sembra che condivida la politica internazionale ed il posizionamento che Draghi e Letta hanno sostenuto con grande forza dalla parte dell’Europa e dell’Ucraina. Il Partito Democratico continuerà ad avere la responsabilità nei confronti del Paese. Del resto le elezioni sono fra poco”.
“Tanto Salvini quanto Conte – spiega Marcucci – hanno il problema dei sondaggi. Salvini nei confronti della Meloni e il M5S nei confronti di varie situazioni. Entrambi vedono in una crisi di governo, in una situazione lacerata, una opportunità per guidare ancora Lega e Movimento, e comunque per gestire delle tensioni interne che sono evidenti”.
Si conclude sul futuro del campo largo che diventa un campo minato. Marcucci: “Dal mio punto di vista, il campo largo è l’alleanza più larga possibile ma sempre da fare su dei programmi concreti. Confrontandosi con tutti, senza escludere nessuno. Nel confronto possono esserci anche i 5 Stelle ma dopo la giornata di oggi è uno spartiacque. Non voglio escludere nessuno da un progetto di governo per il futuro del Paese. Il tema è quale Italia vogliamo. Non mi immagino che le volontà dei Democratici siano molto vicine a quelle dei 5 Stelle”.