
Fondi russi, Mantici (ex SISDE): “Una non notizia. Le grandi potenze lo hanno sempre fatto”
Nel giorno della diffusione di un rapporto americano sul presunto finanziamento russo di 300 milioni a partiti politici di 20 paesi nel mondo, a Sotto Torchio su Riformista Tv Aldo Torchiaro intervista Alfredo Mantici, ex capo dipartimento analisi del SISDE.
“Questa dei finanziamenti russi – esordisce Mantici – è una non notizia perché le grandi potenze storicamente hanno sempre finanziato partiti di paesi esteri che potevano fare i rispettivi interessi”. Mantici pone il riferimento al 1948 quando la Democrazia Cristiana vinse le lezioni contro il fronte popolare “anche grazie a un enorme sostegno economico della CIA per aiutare la DC a fare propaganda. Nello stesso momento il Partito Comunista italiano prendeva dollari dal comitato centrale del partito comunista dell’URSS”.
“Mi sembra – pone il paradosso – come se avessimo scoperto la prostituzione. Esiste il finanziamento estero di partiti di paesi di interesse. Fa parte della normalità. Questo è un fatto grave con due facce, come una medaglia. Innanzitutto, è grave che un partito ipoteticamente italiano possa aver preso soldi dalla Russia. Il secondo fatto grave è che se questo è accaduto nel 2017, gli americani lo fanno uscire il 12 settembre, a una decina di giorni dalle elezioni. Non si può non pensare ad un interesse americano sull’esito delle prossime elezioni”.
Mantici, analista dei teatri più disparati, ha iniziato a raccontare i giochi di potere attraverso una collana editoriale dedicata, edita da Paesi Edizioni. In studio, Mantici racconta “Spy Games” con storie e aneddoti raccontati in maniera avvincente e sincera, dalla vera storia di Mata Hari al caso Kennedy. Dunque, sullo stato di grazia dei servizi italiani: “Non ci sono stati grossi scossoni di recente. I servizi segreti in generale emergono all’attenzione del pubblico quando fanno qualcosa di grossolanamente sbagliato. Quando operano bene il risultato del loro operato è che non succeda niente di male. Se noi teniamo presente che l’Italia è l’unico paese europeo che non è stato colpito da attacchi jihadisti, evidentemente in Italia c’è un livello di attenzione e professionalità sconosciuta al pubblico che nei fatti si esprime bene”.
Ma è innegabile che la candidatura di Belloni alla presidenza della Repubblica abbia cozzato con questo lavoro efficiente. Mantici: “Non conosco i retroscena ma dall’esterno posso solo dire che è stato uno svarione della politica. Non mi viene neanche lontanamente in mente che Elisabetta Belloni si sia offerta. Piuttosto, mi viene in mente che il suo nome sia stato strumentalmente tirato in ballo dai due ex alleati per eliminare Draghi dalla corsa alla presidenza”.
La conversazione vira sull’invasione dell’Ucraina da parte dei russi lo scorso 24 febbraio: “Invasione prevista anche a livello giornalistico, con il racconto da parte della stampa delle manovre russe. La stessa intelligence americana lo aveva detto”.
Sempre nell’ambito della crisi ucraina, Mantici commenta poi sulle cosiddette liste di proscrizione girate da fonti interne dei servizi al Corriere della Sera: “Grave che questa lista sia uscita. I documenti dei servizi sono documenti basati spesso su voci. Non hanno il valore di prove di polizia giudiziaria. Servono per contribuire alla conoscenza dell’esecutivo. Se vengono estrapolati dal contesto e buttati in prima pagina danno un’idea falsa sia della tesi che è contenuta nei documenti dei servizi, sia del fenomeno che si sta esaminando”.
Alfredo Mantici è in uscita nelle librerie tra un mese con una prossima pubblicazione “Spie Atomiche – Il peccato originale della guerra fredda” per la collana Intrigo, edita da Paese Edizioni. “Troveremo – racconta Mantici – il percorso scientifico e spionistico che ha consentito alla Russia di raggiungere l’Occidente nella corsa al nucleare, colmando il gap di tecnologia e ricerca che esisteva a quei tempi e risparmiando enormi quantità di denaro in ricerca scientifica. Uno dei scopi del controspionaggio non è soltanto quello di carpire i segreti, bensì di risparmiare”.