Osservatorio Sanità - 6 Settembre 2022

Numero chiuso a medicina, Bassetti: “Il sistema italiano ha fallito, non premia il merito”

Si discute molto del numero chiuso a medicina. Oggi è indubbio che il numero di medici preparati dalle università italiane è insufficiente. Prova è che la maggioranza dei concorsi pubblici oggi per le assunzioni hanno problemi a trovare manodopera. Cosa possiamo fare? Resta il fatto che i test somministrati all’ingresso nelle facoltà non sempre premiano il merito perché sono basati su materie che vengono poi insegnate nei primi anni di medicina. Domande di fisica, chimica, biologia e anche di cultura generale. Domande che francamente lasciano il tempo che trovano. Non sempre questo tipo di test seleziona i migliori. Oltretutto per poterlo superare molti studenti già negli ultimi anni delle superiori partecipano a dei corsi andando a ingrassare società che svolgono questo ruolo.

I numeri di chi vuole entrare oggi a medicina sono impressionanti, si parla di circa 50mila studenti all’anno. Si potrebbero però utilizzare due strumenti: uno è quello alla francese, ovvero uno sbarramento al primo anno e l’altro è alla tedesca dove una parte del punteggio per entrare a medicina viene dal voto e attività svolte durante il liceo e ad attività fatte per rendere lo studente più vicino all’università.

Qualcuno dice ‘se voi chiudete il numero a medicina non risolvete il problema perché è un problema della scuola di specialità’. Dirigendo una scuola di specializzazione vi dico che il problema esiste anche in questo caso, il test unico nazionale non funziona perché un ragazzo si trova a scegliere e mettere la crocetta su specialità molto diverse l’una dall’altra. Magari barra l’infettivologo, il chirurgo, lo psichiatra o il pediatra. Cosa hanno in comune queste specializzazioni? Niente. Infatti succede spesso che i medici laureati entrano in scuole di specializzazione e dopo sei mesi decidono di cambiare. Accade spesso che queste scuole non arrivino a completare il numero totale di posti, ai dieci assegnati arrivano 7/8 medici. Quindi non è un problema del numero di borse.

Chiaro che c’è oggi da parte dei medici voglia di fare alcune specialità e noi dovremmo riuscire ad allargare le loro velleità, dopodiché è giusto che la scuola di specializzazione sia più selettiva.

Ci vuole una profonda riflessione di tutti su quello che è il numero chiuso nelle facoltà, credo che il sistema di test non siano meritocratici e ci vogliono altri sistemi anche guardando cosa fanno negli altri Paesi. Il nostro sistema non ha portato a quella selezione meritocratica che ci aspettavamo.

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