Osservatorio Sanità - 28 Luglio 2022

Sanità, Binetti (UDC): “Dopo aumento posti a medicina, dobbiamo aumentare concorsi per medici in ospedali”

Per Osservatorio Sanità su Riformista.Tv con Chiara Marconi c’è la senatrice Paola Binetti (UDC), membro della Commissione parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza e membro della Commissione permanente Igiene e Sanità
Subito un focus sull’associazione culturale Medicina e Frontiere, presieduta dal gastroenterologo Michele Guarino e a sostegno del sistema sanitario: “Associazioni del genere sono fondamentali perché costituiscono dei luoghi in cui si fa cultura senza dover difendere gli interessi di parte di nessun tipo. Una situazione in cui la riflessione diventa davvero il traino per l’innovazione”.

Su quanto sia importante in Italia la formazione di professionisti medici e paramedici anche di fronte alla fuga poi verso l’estero e con riferimento al premio di una borsa di studio, Binetti: “Farei una distinzione. Nell’ultimo incontro di Medicina e Frontiere il giovane medico premiato non è italiano. È nordafricano, venuto in Italia per approfondire la sua formazione e strutturalmente orientato a tornare nel suo paese”. Sulla situazione inversa: “Ci sono quei ragazzi che si formano, vincono a fatica il loro posto nelle diverse università italiane, oppure quei ragazzi che al termine della specializzazione non trovano una collocazione professionale. Molti di questi ragazzi decidono di andare all’estero secondo due binari. Alcuni vanno nelle università più prestigiose, laddove la ricerca scientifica è più avanzata. Altri vanno all’estero in luoghi in cui le necessità emergenti sono più forti, con il desiderio di mettersi al servizio di queste realtà”.

Il commento: “Questi ragazzi con aspirazioni professionali ed esistenziali cercano una risposta che non sempre riescono a trovare in Italia. Questo è un problema nostro, istituzionale. Qui in Senato, mercoledì abbiamo approvato all’unanimità la riforma dell’IRCCS, gli Istituti di Ricerca e Cura a Carattere scientifico in cui la parola d’ordine è l’eccellenza nella ricerca, nell’assistenza, nei modelli organizzativi. Siamo noi a dover dare una risposta per vincolare al Paese le migliori intelligenze, le migliori capacità di ricerca”.

Dunque, cosa andrebbe riformato, Binetti: “Andrebbe riformata la valutazione dei bisogni all’interno degli ospedali, dei pronto soccorso, delle prossime case di comunità. Una situazione nella quale il nostro sistema si regge sulla precarietà con contratti che non danno stabilità al giovane con sogni di futuro. Dovremmo riuscire ad aprire ai concorsi. Abbiamo bisogno di aumentare il numero dei medici. Abbiamo aumentato il numero degli studenti che si iscrivono a medicina, abbiamo aumentato il numero delle borse della scuola di specializzazione dobbiamo aumentare i posti negli ospedali. Abbiamo trasformato quello che era un imbuto formativo in un imbuto professionale. Questi ragazzi non riescono ad essere assunti con contratti che tengono conto dei 10-12 anni di formazione intensa e qualificata”.

Poi sul numero di suicidi tra i giovani, un aumento anche determinato dalla particolare situazione verificatasi col covid: “I giovani sono stati colpiti dal covid nella prima fase, nella seconda e anche attualmente. Il covid impone una limitazione nei contatti, una bolla. Senza dimenticare come il covid abbia colpito famiglie e contesti. La didattica a distanza non sempre è riuscita a trasmettere il contenuto dell’apprendimento. Tutti promossi ma non siamo riusciti a trasmettere quelle strutture che consentono di affrontare i problemi. Senza dimenticare la frammentazione sul piano relazionale. Molti sono scivolati nella sindrome cosiddetta del ‘hikikomori’ in un mondo tutto virtuale. Queste problematiche possono spingere al suicidio. Noi dobbiamo restituire normalità a questi ragazzi”.

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