Vaiolo delle scimmie, Ciccozzi (Campus Bio-Medico): “Chi si vaccina per quello umano immune al 95 per cento”

Per Osservatorio Sanità su Riformista Tv Chiara Marconi intervista l’epidemiologo Massimo Ciccozzi del Campus Bio-Medico di Roma. Focus della puntata è il vaiolo delle scimmie.
Se ci sia da averne paura, Ciccozzi: “No, abbiamo pochissimi casi al di fuori dell’Africa, dove sappiamo che è endemico. Non è una malattia che porta al decesso. Stiamo parlando di un tasso di mortalità dello 0,003 per cento al di fuori dell’Africa. In Africa invece i tassi sono lievemente più alti. Giusto monitorare ma serenità e tranquillità”.
Sulle manifestazioni del virus: “Inizialmente mialgie varie. Dopo due o tre giorni incominciano a comparire le pustole su mani e piedi. Queste possono poi diffondersi in altre parti attraverso la rottura delle stesse. Dopo due o tre settimane possono poi andare via senza supporto terapeutico”.
Se colpisca più gli uomini rispetto alle donne, Ciccozzi: “Si. La causa principale di trasmissione sono i rapporti occasionali, promiscui senza protezioni. Per i bambini non c’è questo rischio. Non conosco nessun bambino che abbia avuto rapporti promiscui. Non andiamo nel ridicolo. Il bambino può infettarsi perché il genitore si è infettato. Dunque, non soltanto per fluidi biologici ma anche se nella fase acuta della malattia noi stiamo molto tempo a meno di un metro a parlare con una persona. Anche in questo modo potremmo infettarla”.
Buone notizie sull’immunità per chi si è vaccinato contro il vaiolo umano, anche da tempo: “Si, nel 95 percento dei casi. Sono due virus molto vicini. Parliamo di virus cugini. Tant’è che negli Stati Uniti stanno vaccinando le categorie a rischio con il vaccino del vaiolo umano perché sappiamo che può dare questo tipo di protezione”. Se sia il caso di vaccinarsi contro il vaiolo: “Assolutamente no. Ma non ci pensiamo proprio. Stanno vaccinando le categorie a rischio. In generale non c’è n’è bisogno”.