Osservatorio Sanità - 11 Luglio 2022

Omicron, Cauda (Sacro Cuore) “In attesa di vaccino aggiornato, terza e quarta dose sono una protezione”

Per Osservatorio Sanità condotto da Chiara Marconi su Riformista Tv è in collegamento l’infettivologo Roberto Cauda dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Il virus ha avuto diverse mutazioni. Si sta endemizzando. Se siamo pronti per affrontare questa nuova ondata. L’infettivologo: “Dopo due anni e mezzo di pandemia, sicuramente ci sono state una serie di modifiche dovute alle mutazioni del virus che si replica. La prima è avvenuta probabilmente in Italia nel 2020, la D614G. Dopo sono venute la Alfa, quella inglese, la Delta, l’Indiana e adesso Omicron, nata forse in Sud Africa”.

“È chiaro che – spiega Cauda – che il virus continuando a circolare va in contro a periodiche mutazioni. Le mutazioni dello Spyke non possono essere infinite. Certamente Omicron è molto diverso dal virus originale con oltre 50 mutazioni”. Verso cosa andremo in contro: “I vaccini dovranno essere aggiornati sulla base della variante che in questo momento sta circolando, cioè Omicron. Se avremo una massa critica di soggetti vaccinati e guariti tale da poter affrontare la stagione fredda quando il virus circola di più, possiamo considerare questa infezione endemica. Molto dipenderà dalla nostra capacità di ridurre la circolazione del virus in queste settimane e dall’altro cercare di essere molto ligi alle vaccinazioni. In attesa del vaccino aggiornato, terza e quarta dose rappresentano una protezione”.

“Non essendo stata molto accettata la vaccinazione in età pediatrica – prosegue l’infettivologo – accade che oggi abbiamo casi ricoverati in età pediatrica. Il punto che più salta all’occhio di questa quinta ondata è il numero elevatissimo di contagi, quasi 100mila al giorno. Numeri sottostimati. Altro risvolto sono le ospedalizzazioni di gran lunga inferiori alla variante Delta. Il virus ha migliorato la sua trasmissibilità ma perso di virulenza”.
Cosa secondo l’infettivologo potrebbe essere fatto per migliorare il sistema sanitario: “Dato importante è che ci sono persone ospedalizzate con forme gravi non vaccinate. Questi vaccini tendono nel tempo a perdere l’efficacia con ciò che attiene la prevenzione dell’infezione. Persone con 3 o 4 dosi di vaccino si possono infettare. Tuttavia, un conto è infettarsi con lievi sintomi, un altro è finire in rianimazione e morire. Il vaccino sta funzionando nella prevenzione delle malattie in forma grave”.

Sugli hub vaccinali: “Hanno funzionato benissimo. Chi non si è vaccinato non l’ha fatto semplicemente per una sua scelta personale, non certo per difficoltà organizzative o carenze. Ciò che non ha funzionato è stata l’assistenza territoriale. Se dobbiamo imparare qualcosa da questa terribile pandemia, bisogna potenziare al massimo le risorse della medicina territoriale. Non bisogna puntare tutto su una medicina ospedalocentrica”.

Se si andrà verso una vaccinazione di tipo influenzale, Cauda: “In autunno avremo i vaccini bivalenti, se non addirittura trivalenti, contenti il vaccino di Wuhan con la versione aggiornata per Omicron e quello per l’influenza. Credo che dovremmo essere tutti eleggibili alla quarta e alla quinta somministrazione. Se il virus continua a circolare, il virus muta”.

Sul futuro: “Probabile che dovremmo fare un richiamo su base annuale, sperando che l’immunità duri almeno un anno. Ci sono però anche degli studi condotti da Stati Uniti e case farmaceutiche su un vaccino ‘pan-Coronavirus’, per tutti gli Spyke sino ad oggi. Questo potrebbe essere un punto di svolta”. Sull’utilizzo delle mascherine, conclude. “Dal punto di vista medico la mascherina è uno strumento di barriera utilissimo. Se penso ad un kit per la sopravvivenza penso alle mascherine FFP2, laddove ci sia la necessità. Se non all’aperto, almeno al chiuso nei luoghi dove si staziona a lungo, dove ci sono molte persone, dove l’areazione non è così efficace. Consiglio a quel 30 percento di italiani che non ha fatto la terza dose di farla al più presto, negli over 80 e nelle persone fragili la quarta dose. Riassumo in una parola, responsabilità”.

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