Caro spesa, Liguori: “Nessuno si occupa delle condizioni di vita degli italiani”
Hoara Borselli: “Parliamo di un tema serissimo: l’emergenza della spesa, dell’aumento dei costi della vita, di come sfamarsi e se bastano i soldi per poterlo fare. Ho fatto una simulazione rispetto a quello che una famiglia normale – quindi madre, padre, due figli – spende per sfamarsi, senza delle grosse pretese, con le cose normalissime per la colazione, per il pranzo. Insomma, visto quanto si spende la situazione è drammatica. Ma parliamo anche in termine di sacchetti, con 50 euro prima facevi una spesa con la quale potevi andare avanti almeno due-tre giorni. Ma ti dirò di più: c’è un calo in termini di qualità. Questa emergenza economica e la spesa enorme che ogni famiglia deve affrontare in questo momento per andare a comprare beni di prima necessità ha impattato fortemente sulla qualità. Perché bisogna fare necessariamente delle rinunce. Perché se quello è il budget destinato alla spesa e quello il prezzo dei prodotti, è ovvio che per poterli far rientrare nel budget si debba rinunciare a qualcosa”.
Paolo Liguori: “Allora, io ti dico che ci sono due-tre questioni importantissime. La prima è che non è cambiata soltanto la qualità ma perfino la quantità. Visto che i gestori della distribuzione non amano far lievitare i loro prezzi, invitano i produttori ad abbassare leggermente le quantità delle cose confezionate, in maniera che il prezzo resti uguale. Se vai sulle cose a basso costo stai diminuendo la qualità. Perché si difende la marca? Perché è sinonimo di qualità. Ma il discorso è ancora più ampio. Il fatto che ci si occupi di tutto tranne che della spesa delle persone – parlo di politica, il governo, i giornali – che non si occupino di questo è uno scandalo perché ci si occupa dei problemi delle libertà e dei diritti – che per me, figurati, è il primo dei problemi – poi ci si occupa del problema del petrolio, del gas, del grano, giustissimo, dobbiamo portare l’attenzione della gente su queste problematiche. Ma non ci si occupa, però di quello che la gente deve fare per campare, per mangiare, per mantenere le famiglie. Chi è che dovrebbe agire da mastino, da cane da guardia per far sì che queste cose vengano a galla, pungolando i politici? Dovrebbero farlo i mezzi d’informazione. Ma non lo fanno”.
Borselli: “Nel maggio 2022 la spesa è aumentata di 550 euro rispetto al maggio dell’anno scorso. Se noi li andiamo ad inserire nel budget di una famiglia ci rendiamo conto che si tratta di una cifra proibitiva. E questo è ovvio che vada ad inficiare sulla vita quotidiana degli individui. E perché la stampa non se ne occupa? Perché è molto più accattivante parlare delle grosse emergenze”.
Liguori: “Di fatto possiamo dire che nessuno si occupa delle condizioni di vita degli italiani”.
Borselli: “Avete presente ‘Pane Quotidiano’, o la ‘Caritas’…ecco, chi è che ci va? Di solito si pensava gli immigrati, ora invece le file sono lunghissime. Bisogna portare alla luce questa situazione emergenziale che però al momento non è messa in evidenza”.
Liguori: “Chi si occupa delle condizioni di vita delle persone – anche degli immigrati che arriveranno nel nostro Paese dovrebbe sapere meglio di me che è importante, urgente, che questa guerra finisca. E invece li vediamo che sono lì a discutere sulle armi etc. Loro dicono: “Questa guerra deve finire quando lo vorranno gli ucraini”, ma noi non mangeremo quando lo decideranno gli ucraini, anzi, noi cercheremo di far mangiare anche i profughi ucraini che verranno in Italia”.