Fatela Finita - 11 Giugno 2022

Referendum giustizia, Liguori: “La presunzione d’innocenza è un diritto inalienabile”

Hoara Borselli, il direttore editoriale del Riformista Tv Paolo Liguori e ed il direttore de Il Riformista Piero Sansonetti sul voto referendario sulla giustizia del prossimo 12 giugno per la rubrica Fatela Finita.

“Ormai ci siamo – introduce Hoara Borselli -, appuntamento il 12 giugno, referendum sulla giustizia, un referendum di cui si è parlato molto poco, da una parte, la stampa progressista non ha minimamente accennato a questo, molti dicono che questo referendum sia una bandierina per Salvini, non hanno capito che non c’è nessuna ideologia politica dietro un referendum a cui tutti gli italiani sono chiamati a votare per dare un segnale forte: questa giustizia va riformata. Ci sono state molte bufale, la volontà di creare un discredito rispetto ad un appuntamento dove noi tutti per senso di responsabilità dovremmo presentarci. Perché tante bugie e quali?”.

Piero Sansonetti: “Hanno puntato tutti su uno dei referendum molto limitato, quello sulla carcerazione preventiva, che riduce in parte le possibilità di discrezionalità del giudice dall’arrestare la gente che, oggettivamente, è innocente. Perché voi sapete, uno che è condannato va in prigione, ma da noi, in Italia, la carcerazione preventiva viene usata addirittura come metodo d’indagine. Molti magistrati l’hanno teorizzato, ‘li faccio uscire solo se confessano, solo se fanno una delazione’. Questo ovviamente è proibito, ma la legge è fatta in modo tale che poi i magistrati la interpretano come vogliono. L’unico motivo per arrestare la gente prima di condannarla è se è pericolosa. Questo referendum cosa fa? Lascia la possibilità di arrestare se c’è pericolo di fuga, lascia la possibilità di arrestare se stai inquinando le prove. È molto limitato come referendum, si limita a dire che non puoi fare l’arresto preventivo per il rischio di reiterazione di reato a meno che non sia un reato violento o di criminalità organizzata. Tutti hanno scritto ‘così non possiamo più arrestare i mafiosi’, balle! Vi cito un esempio. L’altro ieri un procuratore della Repubblica, di una grande città italiana, Trieste, durante una conferenza stampa su degli arresti, quindi nell’esercizio delle sue funzioni, ha dichiarato: ‘Se vince questo referendum non potrò più arrestare questi spacciatori perché il referendum me lo impedisce’. Falso! È scritto nella legge, nelle righe che non vengono cancellate, che si può arrestare per criminalità organizzata. Quel procuratore ha detto una balla grande come una casa e l’ha fatto nell’esercizio delle sue funzioni. Non solo ha inquinato la campagna elettorale ma anche infangato la sua professione. E vorrei sapere perché il ministro e il Csm non intervengono”.

Paolo Liguori: “Su questo referendum ne sono state dette tantissime: ‘Non potremo più fare la lotta alla mafia, non potremo fare la lotta alla criminalità’. Per fare questo teatrino – che stanno facendo tardi e male nelle tv -, uno dovrebbe parlare per il sì, un altro per il no. Insomma, facciamola finita con questa idea che ognuno dice la sua. I magistrati in carica, tranne qualcuno che ha già detto che andrà a votare, stanno benissimo come stanno. Hanno tutti i privilegi del mondo, nessuno gli chiede niente e io quindi nemmeno mi sento di dire perché bisogna votare contro ai referendum. Nemmeno bisognerebbe farla questa campagna d’informazione. Bisognerebbe solo dire perché dobbiamo votare sì ai referendum. L’altro giorno hanno sequestrato quattro quintali di cocaina che venivano dall’estero. Secondo voi non li arrestano più se votano sì ai referendum? Il punto è un altro. Si tratta della presunzione d’innocenza. In Italia, sappiate che c’è una larghissima parte dell’opinione pubblica che non crede a questo principio. Noi crediamo, come la Costituzione, a questo principio. Tutto il resto va da sé. Siete convinti che la presunzione d’innocenza sia un diritto inalienabile o non ne siete convinti? In questo caso cambiamo la Costituzione. Siete convinti che sia inalienabile? Allora bisogna difenderlo con questo referendum, perché le sopraffazioni sono ormai intollerabili, per tutti”.

Hoara Borselli: “Ci chiedono, perché andare a votare ad un referendum spiegato male, dove non ci si capisce niente? È spiegato male, addirittura c’è chi dice ci vorrebbe una laurea per capirlo…”

Piero Sansonetti: “Sai perché è vero, in parte, che non si capisce nulla? Perché non viene spiegato! Credete che con gli altri referendum fosse più semplice? Certo che no. Ma veniva fatta una campagna elettorale clamorosa, tutti sapevano di cosa si stava parlando. Qui bisognava dire: volete voi abrogare una legge che prevede che uno, anche se non è colpevole deve dimettersi da deputato se qualche procuratore sospetta di lui? Volete voi che se qualcuno è innocente – e tra le persone arrestate il 60% risulta poi innocente – sussista la presunzione d’innocenza.

Paolo Liguori: “Poi passano il tempo in carcere quando le prove necessarie per andare a giudizio sono state acquisite. Se non sono state acquisite non saranno mai più acquisite e allora non c’è bisogno che stiano in carcere. Li mandino a processo e li condannino. E invece no, li tengono in carcere perché molti procuratori somari non avranno mai le possibilità di trovare le prove e nel frattempo gli fanno fare il carcere”.

Piero Sansonetti: “Nessuno ha spiegato: ‘Volete che chi vi accusa sia amico di chi vi giudica e lavori con lui gomito a gomito o come dice la Costituzione siano due persone che non hanno nulla a che fare? Certo, se nessuno lo spiega… Questi sono i Referendum: Separazione delle carriere, legge Severino, presunzione d’innocenza, carcerazione preventiva e l’ultimo forse più articolato…”

Paolo Liguori: “Volete voi che quel teatrino, infernale, descritto da Palamara, della truffa delle nomine al Csm dell’amministrazione della giustizia fatta dagli stessi giudici continui? Volete che vada avanti così? Non andate a votare o votate no. Volete che la truffa ai danni della giustizia cambi? Votate sì, le regole del Csm devono cambiare”.

Hoara Borselli: “Andate tutti a votare, il 12 giugno, per dare un segnale importante. Abbiamo una giustizia malata che dev’essere riformata, votate sì”.

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