‘Be brave like Ukraine’, Hoara Borselli: “La propaganda dell’Ucraina che spinge a continuare la guerra”
Una cosa in questa guerra l’abbiamo capita, che se da una parte siamo di fronte a una guerra vecchio stampo che pensavamo non avremmo mai più visto, una guerra vissuta e combattuta sul campo come anni e anni fa, dall’altro lato è una guerra che passa dai social, dalle immagini, dalla propaganda.
Si parla tanto di propaganda rispetto a questa guerra da parte della Russia. Si dice che la Russia utilizzi questa propaganda proprio per cercare di far passare delle immagini o veicolare dei messaggi che fanno comodo al Cremlino.
Però c’è un dettaglio in particolare a cui voglio sottoporre la vostra attenzione, i cartelli comparsi nelle principali città occidentali che riportano la scritta ‘Be brave like Ukraine’, ‘Essere coraggiosi come l’Ucraina’.
Abbiamo cercato di capire da dove provenisse questo slogan e chi abbia voluto che nei paesi occidentali apparisse questa scritta. Dietro c’è il governo ucraino. Io l’ho definita una propaganda interventista 2.0.
La cronaca ci riporta immagini di morte, ormai vediamo di tutto, sembra anche di essere entrati in una sorta di normalizzazione. Che gli ucraini siano coraggiosi e stiano veramente mettendo tutto il loro spirito di abnegazione in questa guerra è assolutamente assodato, però ci chiediamo quanto sia logico e giusto voler dare un messaggio propagandistico di questo tipo.
Tra l’altro c’è il sito ‘brave.ua’, io vi inviterei ad andare a vederlo. Sembra quasi un sito pubblicitario. Viene da chiedersi quanto sia giusto raccontare e rappresentare la guerra in questo modo, inneggiare a questo coraggio che vuol dire proseguire la guerra. E’ necessario?
Allora quando si parla di propaganda è sempre giusto porsi delle domande e guardare ambedue le parti, perché ci vuole un bel coraggio a parlare solo di propaganda russa soprattutto con queste iniziative che sono appoggiate dal governo ucraino.
Di Hoara Borselli