Ucraina, Capuozzo: “Quella dell’Azovstal è una vera resa, ora è il momento della verità. Ci sono laboratori chimici sotto l’acciaieria?”
Le parole hanno un senso. Quello che succedendo all’Azovstal non è una generica evacuazione come ci racconta la grande informazione. Quello che sta succedendo all’interno dell’acciaieria di Mariupol è una resa. Una resa dignitosa. Non c’è nessuna immagine che racconti una sfilata di chi si arrende sotto le forche caudine dei trionfatori, non è una resa umiliante e non è neppure una resa ‘con l’onore delle armi’ -come si dice nel linguaggio militare – perché le armi vengono abbandonate e consegnate.
Quello che sta succedendo all’Azovstal è frutto di un accordo tra Ucraini e Russi, al quale hanno collaborato anche Nazioni Unite e Croce Rossa, che introduce un piccolo elemento di umanità in una guerra feroce, senza spazi di pietà e di rispetto del nemico. Che fine faranno i feriti? Attualmente sono in un ospedale nelle repubblichette secessioniste e verranno probabilmente passati all’Ucraina in uno scambio di prigionieri. Per quanto riguarda quelli che non sono feriti, è facile che per alcuni di loro possano esserci dei processi perché il battaglione Azov è quello che si è reso protagonista di tante scorrerie nelle repubbliche secessioniste in questi otto anni di guerra che hanno preceduto questo grande scontro che stiamo provando a raccontare.
Un elemento quindi di umanità dentro la guerra mentre per il resto tutto sembra essere molto più irrazionale. Difficile sostenere che un allargamento della Nato sia una misura destinata a far calare la tensione. Per tornare all’Azovstal resta un punto di domanda: cosa c’era sotto quei laboratori? Vedremo se le denunce della propaganda russa sull’esistenza dei laboratori chimici hanno un fondamento e sopratutto vedremo se ha fondamento la tesi che sosterrebbe la presenza di esperti occidentali al fianco degli ucraini e del battaglione Azov.
Il Daily Mail Express ha confirmation la presenza di almeno tre britannici tra coloro che si sono arresi all’Azovstal. Vedremo se ci sono altre persone. Questo è il momento della verità per la propaganda russa. Vedremo se sono fatti oppure solo illazioni destinate ad essere smentite dalla realtà.
Di Toni Capuozzo