Addio a Valerio Onida, Prado contro la rubrica di Travaglio sul Fatto: “D’accordo che la colonna va riempita, ma i morti lasciali stare”
Oggi facciamo una cosa dalla quale si dovrebbe guardarsi dal fare, facciamo i moralisti. Marco Travaglio tiene sul suo giornale, Il Fatto Quotidiano, una rubrica intitolata ‘Mi faccia il piacere’. È un campionario di cose che a Travaglio paiono ridicole, assurde, in ogni caso meritevoli di pernacchie che mette in colonna con dei suoi commenti. Esempio, scrive Travaglio: “Pizza chi? Pizzarotti. I valori del M5s sono ormai morti”, commento: “Li ha bruciati lui nell’inceneritore”. Il problema non è la battutina non riuscita, ricordo anche quando Travaglio disse nella sua Tv La7: “Voglio vedere i detenuti in catene”, il problema è quando nella sua rubrica scrive: “Colpa sua. Morto Valerio Onida. Cartabia, ‘il maestro che mi ha aperto la strada’”, commento di Travaglio: “E dai, nessuno è perfetto”. Onida è morto da poco, avrà parenti, amici che forse non sono tanto allegri. Perché debbono ritrovarsi sul Fatto, ammesso che lo leggano, la battutina sul morto? È necessario? D’accordo che bisogna riempire la colonna sennò rimane bianca, ma i morti lasciali stare. Non sarebbe meglio?