Attenti a quei due - 22 Settembre 2022

Magistratura, Sansonetti: “Scarpinato mi ha ri-querelato nonostante io abbia raccontato la verità. Spero che Conte prenda provvedimenti”

Mi ha ri-querelato Scarpinato. Mi ha ri-querelato, perché a me Scarpinato mi querela continuamente. Siamo alla terza querela! Qual è la tecnica? Guardate, è molto semplice. Lui non vuole che si parli di lui, tranne se ha fatto dei grandi discorsi, perché è andato in televisione, perché non vuole che si raccontino delle cose spiacevoli e ce ne sono, purtroppo, un pochino da raccontare. Allora cosa fa lui? Mi querela. Anche se lo sa che io le scrivo lo stesso, continua a querelarmi. Io, d’altra parte, continuo a scrivere perché sono tutte cose vere, che vanno raccontate; però sa anche che gli altri giornalisti magari la querela non la vogliono, è un modo di intimidire.

Ci sono dei magistrati, non tutti i magistrati naturalmente, ma gruppi di magistrati che usano la querela come una clava. Per loro è molto utile perché un po’ li protegge. Scarpinato mi aveva querelato due volte, non una, perché io avevo scritto che lui, insieme al dottor Lo Forte, avevano archiviato nel 1992 – nei giorni in cui veniva ucciso Borsellino – il dossier mafia appalti, che era un dossier sul quale voleva lavorare Borsellino, perché c’era tanta roba forte riguardo ai rapporti tra la mafia e le imprese del Nord. Lui archiviò il dossier, io scrissi questa storia e lui mi querelò. Ma che c’è da querelare? Niente, nessuno discute che la storia fosse vera, non c’è alcun dubbio su questo.

Adesso invece ho portato un’altra storia, che è una storia vecchia, io non la conoscevo francamente, forse perché in quegli anni stavo negli Stati Uniti, non so, ma mi è sfuggita. Nessuno sapeva che Scarpinato, e lui compreso, vendette nel 1996 un appartamento a Sciacca a una cifra esorbitante, 700 milioni di lire. Con 700 milioni di lire, in quegli anni, a Roma ti compravi un bell’appartamento al Pantheon. Comunque Scarpinato vendette questa casa a Sciacca a 700 milioni ad un signore che era stato imputato di Scarpinato e la cui causa era stata archiviata proprio da Scarpinato. Noi non sappiamo se quel signore fosse colpevole innocente, ma sappiamo che successivamente è stato condannato da altri magistrati.

Ora, vi pare normale che un magistrato venda una casa a un prezzo molto, molto, molto alto, se non esorbitante, ad un suo ex imputato? Insomma, è stato lui che lo prosciolse. Naturalmente uno dice, vabbè, non è uno scandalo perché nel codice penale non c’è scritto nel codice penale, nel codice di procedura, che i magistrati non possono fare affari con i propri imputati. Io non lo so, pare che non ci sia scritto, quindi che sia una cosa legittima. Benissimo, noi non abbiamo scritto che erano legittime o meno, abbiamo raccontato la vicenda. C’è chi pensa che sia un bell’atto vendere e fare affari con un proprio imputato. C’è chi pensa che ci sia qualcosa che non va. Io immagino che Conte sia indignato. Immagino che chiederà a Scarpinato di rinunciare all’elezione a senatore, qualora questa dovesse scattare.

Può avere un senatore, un rappresentante dei 5 Stelle in Senato, che ha venduto ad un prezzo altissimo, una casa a un suo imputato? Credo che anche Travaglio sarà costretto a dirgli guarda, non scrivere più per Il Fatto perché ci fai fare una brutta figura. Però Scarpinato insiste, lui querela. La cosa più preoccupante non è questa, perché poi sapete io di querele dai magistrati ce l’ho, credo fra le 20 e le 30. Non è che ci faccia molto caso. Il problema è che la querela funziona, è un sistema con il quale un gruppetto di magistrati si protegge dalla pochissima stampa, diciamo semilibera, che avrebbe il coraggio magari di raccontare queste cose. Chissà se è d’accordo e io aspetto da un momento all’altro l’intervento di Conte ieri non è arrivato, penso che oggi non potrà fare a meno di prendere dei provvedimenti su Scarpinato.

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