
Caso Asl Napoli 1, Liguori: “Minacce ai lavoratori, non si deve perdere più tempo. Verdoliva e De Luca rispondano”
Lo scandalo della malasanità a Napoli si sta allargando e prima o poi il direttore dell’Asl Verdoliva (e anche il governatore della Campania De Luca) dovranno rispondere. Perché tre società di servizi: Epm, Gemaservice e Gesap hanno ridotto i lavoratori destinati alle pulizie e alla sanificazione degli ospedali della metà ricorrendo a un contratto di servizio, quindi spesa pubblica a carico dei cittadini, dicendo che non c’era bisogno di così tanti addetti. E questo sarebbe niente.
La cosa grave è che quest’accordo è stato sottoscritto dai sindacati. Allora siamo tornati sulla vicenda per dire: “È possibile mai che i sindacati siano d’accordo a mandare a casa i lavoratori con contratti di solidarietà, a tagliare stipendi e servizi negli ospedali?”.
Ci hanno incominciato a chiamare e a dire: “Guardate i sindacati sono d’accordo perché sono all’interno di questo sistema”, che però è un sistema di corruzione, un sistema di prebende, un sistema di mazzette ma anche di minacce ed è qui che facciamo appello al governatore.
Alcuni lavoratori hanno detto di essere minacciati, un dipendente iscritto al sindacato Usb ha anche detto come e quando vengono minacciati. Minacciati di trasferimento, minacciati di non trovare più lavoro e di non essere richiamati dopo la fine del contratto di solidarietà. E queste misure sono già in atto perché dalla Asl Napoli 1 alcuni lavoratori sono stati trasferiti alla Asl Napoli 2. Questa era una parte della minaccia e questo sta continuando.
Sindacati e lavoratori minacciati. Io non credo che si debba perdere più tempo. Verdoliva, che è il dirigente della Asl Napoli 1, dovrebbe rispondere. Ma anche il governatore De Luca dovrebbe dire come mai nella sua regione dove, a sua detta la sanità è trasparente e brillante, succedono queste cose? Succedono, vengono documentate e non ci sono risposte finora. Proviamo a insistere.