Marco non dare retta a Liguori, è un estremista
Sul giornalismo inciampi Marco, diciamo la verità. Le pietre miliari del giornalismo mi sa che Montanelli mica te le ha insegnate tanto bene. Perché poi quello era un maestro ma magari tu eri molto giovane, non lo so.
Qual è la notizia? Lo decide il direttore. Stabilisce: questo è un fatto non mi interessa, questo è un fatto mi interessa. Tu hai preso Consip e hai detto che era l’ira di Dio, ti ricordi? Aperture “Hanno arrestato Romeo”, “Il delitto”, “Prendetelo”, “L’appalto”, Il superappalto”, “I due miliardi e sette”, “L’hanno truccato”. Cento pagine gli hai dedicato, Marco.
Te lo dico amichevolmente perché poi tu mi stai simpatico, magari non ci credi ma mi stai simpatico. Lo sai perché? Perché sei l’unico giustizialista vero che fa il giustizialista sempre: c’è un piccolo spacciatore, uno che fa un furtarello, c’è un presidente del Consiglio, tu li vuoi mettere sempre tutti in prigione, di destra, di sinistra, non ti importa. Invece ci sono quelli che fanno i garantisti con gli amici loro e i travaglini con quelli che gli stanno antipatici.
Io preferisco te, un giustizialista a mille carati. Però un minimo le regole del giornalismo vanno rispettate, sennò si fanno figuracce. Ciao Marco.