Attenti a quei due - 10 Maggio 2022

Liguori: “Ha ragione Macron. Se vogliamo trattare con Putin non possiamo umiliarlo”

Una delle parole più abusate è ‘nazista’. Di nazisti e nazismo se ne parla da tutte le parte. Sono tutti nazisti. I russi dicono che sono nazisti gli ucraini. Gli ucraini dicono che sono nazisti i russi. Tutti dicono che sono nazisti gli altri. Un mondo di nazisti immaginario ma nessuno spiega cosa fu il nazismo. Un nazismo fuori epoca, fuori dal contesto, non è mai esistito. È esistita una forma storica di nazionalsocialismo con caratteristiche che hanno portato ad una guerra. Poi dopo c’è stato l’aggettivo nazista. E poi, ancora dopo, pian piano scompariva.

Riemerge una forza con una volontà di dirlo. Di dare del nazista all’avversario, al prossimo. Come, peraltro, in Italia si fa col termine ‘fascista’. Tuttavia il termine ‘nazista’ assume una valenza superiore perché storicamente è legata allo sterminio di milioni di persone, uno sterminio determinato, uno sterminio che era stato programmato di una razza, di un popolo ma anche di religione.

Tutto questo non ha nulla a che vedere col presente eppure si dice tranquillamente si dice ‘nazista’. Nessuno si premura di spiegare cosa è stato il nazismo. Forse in futuro creeremo migliaia di giovani ‘nazisti’, perché l’unica cosa che riconoscono in questo termine è l’aggressività. La combattività, il patriottismo, un esagerato senso della patria. Magari dicono ‘Caspita, quello è nazista. Mica scherza! Quello è uno che difende con le armi tutto quello che deve difendere”.
E si arriva fino a Zelensky, che poverino non ha storia, non ha studi, e poverino fa un video in cui dice “Non cederemo neppure un metro della nostra terra”. Una frase omerica. Platone diceva di non leggere Omero perché portava i giovani sulla falsa strada dell’eroismo ingiustificato. E aveva ragione.

Ma detto da Zelensky “Non cederemo nemmeno un metro della nostra terra” in Europa, coi piedi piantati sul suolo dell’Ucraina, è una cosa che fa ridere. In Europa ci sono state centinaia di guerre. Tutte sono finite con un trattato di pace. Ad eccezione di alcune che sono finite anche con dei processi o con delle condanne, perché erano stati catturati o uccisi i leader. Ma non è il caso di Putin.

Quindi si dovrà finire anche questa guerra, speriamo presto, con un trattato di pace con Putin. E non è vero che non è stato ceduto mai un metro di terra. L’Italia ha ceduto tra le ultime l’Istria, la Dalmazia. Fiume era italiana, oggi si chiama Rijeka. Ad un certo punto c’è stato un trattato e l’abbiamo ceduta. Ma gli austriaci avevano ceduto la Lombardia, il Veneto, l’Ungheria. Erano state cedute con un trattato. E così con un trattato ancora precedente al Congresso di Vienna era stata ceduta l’Alsazia che poi fu ripresa e, di nuovo, ceduta con un trattato. E tutta la storia dell’Europa è così così come la storia delle guerre, che si chiudono sempre con delle paci, alle volte con dei particolari risvolti in caso di condizioni particolari altre con dei normali trattati di pace e l’accettazione delle condizioni di pace.

Sempre è stato così e speriamo che sarà sempre così. Noi speriamo che sarà così presto. Che non si perda molto tempo, perché non pensiamo soltanto alle vittime ma perché stiamo glissando su quei cinque milioni di ucraini, donne e bambini, portati fuori dal paese. Quanto deve durare il loro esilio. Non è mica una terra promessa quella dove stanno, come quella che fu per gli ebrei. Questi stanno in condizioni di disagio in una terra e in una casa che non sono loro, in patrie che non sono loro. Di questi chi si occupa?

Forse chi vuole far continuare la guerra si dimentica che sta tenendo milioni di persone fuori dalle loro case. Vale per Putin e vale anche per Biden. Quindi io dico facciamola finita con questi termini usati a sproposito, con questo bellicismo usato a sproposito e andiamo al sodo: si vada presto a cercare di trattare la pace. D’altra parte cosa dice Macron: se vogliamo trattare con Putin non possiamo umiliarlo. Macron è un giovane presidente europeo francese. Ha più ragione di tanti anziani che mi sembrano abbiano perso la testa molto più di lui.

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