Paolo Liguori
Attenti a quei due - 30 Agosto 2022

Caro bollette, Liguori: “Giusto dire ‘ci pensi Draghi’. Ci ha portato lui in questo vicolo cieco”

“C’è una guerra in corso. Forse ve ne sarete accorti anche voi, anche se ultimamente si fa di tutto per pensarci meno. Naturalmente in qualsiasi Paese del mondo, con una guerra in corso a cui partecipiamo in qualche modo indiretto, diretto, con aiuto e assistenza schierati da una parte, si discuterebbe in campagna elettorale, qual è la soluzione per una guerra che ogni forza politica dovrebbe portare. In Italia no. In Italia non si parla della guerra. Si fa una campagna elettorale ristretta all’interno dei confini, di più, all’interno delle case. E cioè di cosa si parla? Delle bollette.

Per carità, le bollette sono importantissime, si dice il popolo guarda le bollette, non la guerra. Sarà pure vero così, però noi ci siamo ristretti al contatore, al contatore del gas, dell’energia elettrica, quindi al prezzo del petrolio, al prezzo del gas. Ma neppure questo è argomento di cui uno può parlare e dire: “Ma qual è il problema delle bollette? Perché c’è questo caro energia?” Non si dice e si dice, c’è e bisogna tamponare. Bisogna combatterlo. E allora ci pensi il governo in carica. Ma il governo in carica è in carica per l’ordinaria amministrazione, mica per risolvere problemi strategici come il costo dell’energia. Anzi, quando li senti discutere anche in televisione ti dicono “eh, ma è un vecchio problema, eh ma abbiamo iniziato da molto tempo a sbagliare”, è sempre colpa di altri.

Benissimo, stiamo a questi dati e guardiamo le cose con la realtà. Allora il caro bollette, il prezzo dell’energia dipende da questa guerra. Anche qui, senti dire: “Certo, Putin ci ricatta con il costo del gas e del petrolio”, perché siccome noi abbiamo fatto le sanzioni, l’Ue alza il costo del gas e del petrolio. Non è vero il costo del gas e del petrolio era cominciato a salire molto prima. Quando è finita la pandemia, India e Cina sono tornati all’attività e quindi è aumentata la domanda se aumenta la domanda, sale il prezzo, come avveniva per il petrolio? È esattamente questo il problema. La guerra ha acuito di più i particolari.

Allora i partiti si astengono. Hanno paura di essere considerati responsabili del costo della bolletta. E dicono: “Ci pensi Draghi”. Qualcuno dice ‘ma come adesso ci deve pensare Draghi l’abbiamo cacciato Draghi perché deve pensare al costo delle bollette?’ Secondo me deve pensarci questo governo Draghi perché ci ha infilato questo governo in un vicolo cieco, in un vicolo cieco in cui sapevamo bene di entrare. E oggi si dice dobbiamo stabilire noi il prezzo del gas, il prezzo del petrolio. Il prezzo del gas non solo non lo possiamo stabilire noi in Italia – al massimo lo potremmo fare in sede europea – ma non lo stabiliamo neanche noi in Europa, perché il prezzo del gas negli Stati Uniti è dieci volte inferiore e questa guerra sta aumentando moltissimo il divario tra gli Stati Uniti e l’Europa, non solo per il prezzo del gas, ma anche per il valore della valuta. Se guardate i cambi tra euro e dollaro lo vedete da soli. Lì cosa c’entra Putin?

E guardate che alcuni giornali, soprattutto statunitensi, parlano di una speculazione dei grandi fondi americani contro l’euro. Questa cosa non la sta facendo Putin. Questo divario tra gli Stati Uniti e l’Europa sta aumentando per la guerra. Allora uno si chiede ma a chi conviene questa guerra? Conviene agli ucraini? No, hanno perso un sacco di gente morti e emigrati. Conviene ai russi? Fino a un certo punto, stando a quanto leggiamo sui giornali italiani, no per via delle sanzioni perché sono disperati, accerchiati. A chi conviene? Agli Europei? Certamente no. Adesso la risposta ultima data verrà da sola, perché io ho paura di darla qui”. Così il direttore editoriale del Riformista Tv, Paolo Liguori.

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