Stupro Piacenza, Borselli: “Nessuno si è indignato per il video della morte di Alika. Ipocrisia e doppia morale della sinistra”
Sono giorni che sta tenendo banco la polemica da quando Giorgia Meloni ha pubblicato sulla sua pagina Instagram il video relativo allo stupro che si è consumato a Piacenza ai danni di una donna ucraina per mano di un richiedente asilo. Video che è stato diffuso da diverse testate giornalistiche, tra cui Il Messaggero e che è poi stato pubblicato.
Io non voglio entrare nel merito se sia giusto o sbagliato averlo pubblicato ma voglio guardare alle conseguenze anche perché si sta parlando di un’inchiesta nei confronti della Meloni rispetto alla pubblicazione di questo video. Ed ecco qui l’ipocrisia e la doppia morale.
Tutti voi ricordate il tragico evento di qualche settimana fa. L’episodio del giovane nigeriano Alika ucciso per strada. Il suo video ovviamente è stato diffuso su tutti i social e abbiamo assistito alla sua morte in diretta senza che nessuno si preoccupasse di offuscare la sua faccia. Invece nel video non si identificavano le identità delle due vittime ma si sentivano soltanto le voci.
Tutti i social hanno subito cancellato il video di Piacenza e invece, con mio stupore, è rimasto online il video di Alika. Allora qui c’è qualcosa che non va perché se vogliamo parlare di rispetto dell’identità di una persona è giusto che venga rispettata la dignità di una ragazza che viene stuprata ma anche quella di un uomo di colore che muore per strada.
Non mi sembra che la sinistra si sia indignata rispetto alla diffusione del video di Alika a differenza di quello che è successo per il video pubblicato da Giorgia Meloni. È qui che c’è la distonia, il doppiopesismo, la doppia morale.
Lo stesso Letta non ha proferito parola sullo stupro senza trascendere nella polemica e pensare più alla campagna elettorale. Lasciamo da parte le sterili polemiche, lasciamo da parte la magistratura e cerchiamo di rendere più sicure le nostre strade ed evitare che questi episodi accadano.