Hoara s'è destra - 26 Luglio 2022

Body shaming, Borselli su Brunetta: “Se la sinistra lo difende è per comodo in vista delle elezioni”

C’è una parola che sta rimbalzando su social e giornali che è body shaming. Questa è la pratica orrenda di cercare di denigrare una persona insultandola per dei difetti fisici. Purtroppo una pratica reiterata soprattutto sui social da parte degli haters.

È venuta fuori associata a Brunetta. Per quale motivo? Con la caduta del governo, l’ormai ex ministro Brunetta nel corso del programma di Lucia Annunziata Mezz’Ora in Più ha fatto uno sfogo molto toccante durante il quale ha detto di aver sempre vissuto con questa croce.

‘Mi hanno sempre definito un nano, un tappo – ha detto – Ho avuto la fortuna di fare nella vita tante cose, ricoprire tanti ruoli, rivestire delle cariche istituzionali importanti però voglio fare questa denuncia proprio per difendere tutte quelle persone che vivono questa mia stessa condizione, persone che sono nate con una statura bassa. Fermate questa violenza”.

Le affermazioni di Brunetta sono venute fuori in seguito ad una storia su Instagram che sarebbe stata pubblicata da Marta Fascina, la compagna di Silvio Berlusconi. Un post dove sembra ci sia stato attraverso il testo di una canzone una sorta di dileggio per la statura di Brunetta.

Non vogliamo focalizzarci su questo. Quello che ho notato è una sorta di doppiopesismo, che di solito viene fuori quando si vogliono strumentalizzare fatti ed episodi del genere. Brunetta è uscito da Forza Italia, si paventa che possa fare un’alleanza probabilmente con Calenda o meno. Si tratta di una persona di una certa levatura politica, per cui sicuramente corteggiato da sinistra. Quindi, oggi fa comodo difendere Brunetta da parte della sinistra che sappiamo benissimo avergli detto di tutto. Quando stava dentro Forza Italia è stato letteralmente massacrato dalla stessa sinistra.

Sul body shaming, nel 2013 lo stesso D’Alema lo definì ‘un energumeno tascabile’. Non ci andò in maniera molto delicata. Ma tante persone utilizzarono questo ‘appiglio fisico’ per dileggiarlo. Non mi è però sembrato di notare da parte della sinistra questa grande solidarietà nel gridare al body shaming, una cosa fatta ieri per strumentalizzare questo episodio che avrebbe coinvolto la compagna di Silvio Berlusconi.

La stessa Boldrini ha fatto un post dicendo “Tutta la mia solidarietà a Brunetta”. Mi viene una domanda: quando lo scorso anno Lilli Gruber rispose a proposito di Mario Giordano scimmiottandone il tono della voce con un modo molto denigratorio e aggiungendo di non considerarlo un collega. Non mi sembra che la stessa Boldrini abbia mostrato solidarietà nei confronti di Giordano perché c’è il body shaming, perché le persone non si prendono in giro per la loro fisicità.

Viene da chiedersi: il body shaming va bene se lo praticano da destra e lo condanniamo, assolvendolo a sinistra? Quando viene fatto da sinistra allora diventa un complimento venuto male? Dal mio punto di vista non funziona assolutamente così.

Di Hoara Borselli

Abbonamenti

Abbonamenti de Il Riformista

Sfoglia, scarica e leggi l'edizione digitale del quotidiano(PDF) su PC, tablet o smartphone.

ABBONATI SUBITO