Hoara s'è destra - 15 Luglio 2022

Barbie e pentoline, Borselli su Boldrini: “Lasciamo che siano i bambini a scegliere con cosa giocare e non i genitori”

Laura Boldrini non si arrende. Continua con queste battaglie che definisce ‘battaglie di civiltà, di diritti, di inclusioni’. Ci ha regalato una perla che sta facendo il giro di tutto il web, suscitando diverse reazioni estremamente divisive.

C’è chi l’appoggia. Tuttavia, c’è da dire che la maggior parte degli utenti sono rimasti allibiti rispeto a questa frase: ‘Dobbiamo cambiare la cultura. Dobbiamo cambiare l’educazione partendo dalla famiglia, nelle scuole’. Cosa dovremmo fare per impartire nei nostri ragazzi, nei bambini un concetto di inclusione e accettazione del diverso? ‘Dobbiamo cambiare le loro abitudini rispetto ai giochi. Alle bambine non dobbiamo più dare le Barbie e le pentoline”.

Dice invece: “Dovremmo cominciare a dare loro le astronavi e il meccano”. Questa è una frase che ha insito un messaggio che dal mio punto di vista non mi trova minimamente concorde. Perché dobbiamo, per andare a rivendicare un diritto di terzi, togliere un diritto di identificazione, di distinzione di sessualità tra i ragazzi? Perché dobbiamo imporre ai bambini con quali giochi giocare e non lasciare loro la libertà di scelta?

Se una bambina ama giocare con le armi, ben venga. Se una bambina ama giocare con l’astronave e le macchinine, con i giochi del maschio, ben venga. Ma questo sopruso che il genitore per cambiare una cultura per educazione debba imporre dei gusti a dei bambini in nome di cosa?

Per quale motivo noi dobbiamo abolire le diversità che sono oggettive. Da che mondo è mondo, esiste l’uomo, esiste la donna. È giusto che esista una terza persona che non si riconosce in questi due sessi. Oggi viene definita ‘fluid’. Ho grande rispetto per loro. Non dobbiamo però andare a rinnegare degli elementi fondanti che c’è, quella sessuale e biologica.

In questo periodo, si sta discutendo dei grembiulini. Ha fatto molto scalpore in una scuola della provincia di Pistoia sul via a partire da settembre con i grembiulini rosa e blu. Adesso gialli per tutti, perché bisogna educare i bambini a non distinguere.

Non so chi abbia portato a fare questa scelta però vorrei dirgli che i colori sono dei codici di comunicazione. Non hanno niente di discriminante in sé. Quindi pensare di appiattire tutto, rendere tutto uguale non è così che diamo un messaggio di rispetto. Il rispetto sta in una cultura che deve partire dalla testa, non dai colori. Credo che in questo si stia sbagliando tutto.

Di Hoara Borselli

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