Personaggi - 11 Marzo 2022

Ucraina, Guzzanti: “Siamo di fronte a un’invasione che non ha nessuna giustificazione etica ma soltanto geopolitica”

Il giornalista e scrittore, Paolo Guzzanti, nella rubrica Io c’ero, parla della situazione in Ucraina: “C’era una canzoncina dopo la Rivoluzione russa che diceva ‘ecco s’avanza lo strano soldato’. Ora questa idea di qualcosa di strano che si avvicina, e che è uno strano soldato, mi torna in mente con questa nuova idea su cui ho ragionato e cioè che arrendersi in certi momenti può essere un dovere.

Stiamo parlando dell’Ucraina invasa, ma una cosa che mi ha sempre un po’ agitato in questi giorni è che non è gradito il termine ‘invasione’ ma si preferisce il termine ‘guerra’. Io penso perché se dici ‘guerra’ tutti sono contro. Quindi una volta che si ammette che la guerra in sé è un male allora tutti quelli che partecipano alla guerra fanno male, non sono delle persone che si difendono dall’aggressione ma che incrementano questa cosa orrida.

Le guerre una volta avevano delle regole che dopo la Seconda Guerra mondiale sono state abolite. Generalmente quando si muovono le Forze armate russe lo fanno sempre al soccorso di Paesi che non desiderano essere soccorsi. E allora io per caso ho visto i documentari sulla Rivoluzione arancione del 2014 e sono rimasto fortemente impressionato da questo elemento umano. Questi ragazzi che per molti mesi, tutti i giorni e tutte le notti, nell’inverno del 2014, sono andati a manifestare. Ne sono stati uccisi più di cento, altri cento sono scomparsi. E mi colpì il fatto che questi morivano insanguinati dentro le bandiere dell’Unione europea, quelle che noi mettiamo nella stanza del sindaco.

Adesso abbiamo questo personaggio che è Zelensky, il presidente ucraino, che è un personaggio testardo, cocciuto, con questa tshirt militare. Verrebbe di rispondergli alla Alberto Sordi: ‘Ma che fai Zelensky non te ne vai? Ao ma te devi arrende, quella è l’Armata russa. Ce stai a rovinà a tutti quanti’.

Non c’è un ucraino che, intervistato, spinge per la pace. Nonne e bambini preparano molotov. Tutte le donne lasciano gli uomini e portano i bambini in salvo, è un esodo molto drammatico perché è un esodo di guerra. Tutto questo mi turba molto perché non riesco a vedere la virtù della resa, della pace sì. Noi pacifisti vogliamo la pace, ma siamo di fronte a un’invasione che non ha nessunissima giustificazione etica ma soltanto geopolitica. Voi capite la Russia è il più grande paese del pianeta Terra, ma è insicuro, ha bisogno di Stati cuscinetto che non devono avere un’altra politica. Questo mi preoccupa molto e dovrebbe preoccupare tutti. Questa idea che arrendersi sia una cosa in sé buona mi lascia perplesso, ci devo pensare, non mi viene spontaneo”.

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