Cronaca - 19 Gennaio 2023

Messina Denaro, Sansonetti: “30 anni di ritardo perché la magistratura aveva l’ossessione di dimostrare la trattativa Stato-mafia”

Vediamo cosa esce fuori, adesso abbiamo ancora le idee abbastanza vaghe su ruolo reale messe di Messina Denaro nella mafia soprattutto dal clan dei corleonesi, perché lui faceva parte del della cosca corleonese che era in contrapposizione con quella palermitana. Quello che mi pare abbastanza evidente, scusate se faccio questo ragionamento, ma sento continuamente – e anche leggo sui giornali – dire ‘lo sapevano tutti’ e sembrerebbe di capire che è stato lì tutto questo tempo, che non si è mai mosso da questo paese. Ma sicuri che se lui stava lì da 30 anni la Magistratura di Palermo non è riuscita a fare nulla? Era così difficile provare a fare delle indagini? Io questo dubbio forte ce l’ho, perché appena è cambiato il gruppo della magistratura di Palermo l’hanno preso. E il nuovo procuratore ha rimesso in gioco i Ros e in 5-6 mesi lo hanno preso.

Quando si dice ‘la massoneria lo copriva, le istituzioni’, ma copriva chi? La questione è la Magistratura, se la Magistratura voleva indagare, poteva indagare. Se è stato sempre lì non era così difficile indagare, come hanno dimostrato i magistrati che sono arrivati dopo (cioè che sono arrivati da 6 mesi e che subito lo hanno trovato).

Faccio un ragionamento un semplicissimo: so che la Magistratura di Palermo per 30 anni si è impegnata soprattutto nel tentativo di dimostrare che la mafia era guidata da Roma e con l’ossessione di Silvio Berlusconi – il processo Stato-mafia è questo – e forse non si occupava della cosa più semplice, cioè mandare i Ros a cercare di capire dovere Matteo Messina Denaro. Probabilmente avrebbero preso se non Trent’anni fa ventotto. A me sembra un ragionamento di assoluto buonsenso che nessuno mi sta smontando in questi giorni.

Abbonamenti

Abbonamenti de Il Riformista

Sfoglia, scarica e leggi l'edizione digitale del quotidiano(PDF) su PC, tablet o smartphone.

ABBONATI SUBITO