Giustizia - 13 Maggio 2021

La fuga degli avvocati: “Abbiamo rinunciato all’Albo e facciamo altro per sopravvivere”

C’è chi è diventato amministratore di condominio e scrittore umoristico o chi ha aperto un’attività commerciale. C’è chi poi, purtroppo, ha oramai un’età in cui fatica a ricollocarsi nel mercato del lavoro, ed è costretto alla precarietà di lavori più modesti, ben lontani dai grandi fasti che alimentano solitamente le ambizioni di chi intraprende la carriera legale. Parliamo di avvocati, o meglio, di ex avvocati, professionisti che dopo anni di studio, lavoro e sacrifici hanno rinunciato al nobile sogno di difendere i diritti dei cittadini di fronte al muro insormontabile della crisi della professione. Oramai da molti anni il numero di iscritti all’Albo decresce vertiginosamente, per non parlare di chi sceglie di rinunciare all’iscrizione pur di non far fronte agli oneri contributivi e a tutte le spese connesse ad un mestiere prestigioso ma attraversato da una crisi dalle radici profonde.

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