Articolo 11, Bertinotti: “L’Italia non ripudia più la guerra. Armi veicolo principale della nostra politica
Intervistato dalla vicedirettrice del Riformista, Angela Azzaro, l’ex Presidente della Camera Fausto Bertinotti risponde sulla decisione di inviare armi in Ucraina: “La vicenda italiana è così compromessa che gli ultimi eventi rappresentano un continuum. Non si è discusso dell’invio di armi come non si è discusso praticamente di niente. Questo è un Parlamento quasi sospeso. Bisognerebbe riprendere una discussione politica sull’articolo 11 della Costituzione. Stabilire qual è l’interpretazione prevalente di un articolo così significativo è un fatto politico. L’autore dell’articolo è Giuseppe Dossetti, un uomo di pace irriducibile. Questo è un articolo così radicalmente di rifiuto della guerra, che sembra essere impolitico. Alcuni della generazione prefascista che stavano nell’Assemblea Costituente intervennero per dire che si trattava di una follia. Non esiste la politica senza la guerra”.
Come risponde Dossetti, Bertinotti: “Era semplice per noi arrivare a questa scrittura perché avevamo davanti a noi 50 milioni di morti della Seconda Guerra Mondiale. Lo stesso Dossetti veniva da una notte di meditazione a Marzabotto, dove c’era stata una strage nazista e dove sul muretto di una chiesa c’erano i colpi bassi delle mitragliatrici per uccidere anche i bambini. L’orrore della guerra era nel numero e nella qualità, come ogni guerra. E di qui quella formula così radicale ripudia la guerra”.
Dunque, se noi alla fine abbiamo ripudiato per davvero la guerra: “Noi non l’abbiamo ripudiata. E senza dichiarare la guerra, cosa che avrebbe richiamato la questione sulla Costituzione e sulla sovranità del Parlamento, noi abbiamo fatto surrettiziamente delle armi il veicolo principale della nostra politica”.