Hoara Sansonetti
News - 7 Aprile 2022

Ucraina, Sansonetti: “Se si tratta solo di realpolitik non si può rinunciare al gas russo. Gli Usa non vogliono finire questa guerra”

“C’è stata un’affermazione di Letta di cui si sta discutendo molto e gli stessi del suo partito si stanno dissociando da queste parole: ‘Rinunciare al gas e petrolio russo è una priorità assoluta’. Una cosa detta con una certa leggerezza e anche demagogia che non è applicabile perché sappiamo benissimo che oggi l’Italia dipende per più del 40% dal gas russo”. Nella rubrica “Fatela Finita” del Riformista Tv, Hoara Borselli si rivolge così al direttore Piero Sansonetti.

“Le nostre industrie vanno avanti grazie a quel gas e quel petrolio e dire oggi che possiamo farne a meno rientra in quella narrazione che vuole andare a colpire semplicemente la pancia delle persone ma poi non è applicabile. O meglio, se tutto questo si dovesse tradurre in realtà poi cosa fa, ci va lui a spiegare a tutti quelli che saranno a casa disoccupati perché togliamo il gas in Italia?”, chiede Borselli al direttore.

“Prima mi spiegate se lì si sta combattendo una guerra geopolitica, territoriale, locale, economica. Oppure se si sta combattendo una guerra di principio, come dicono tutti, di libertà contro dittatura. Se è una guerra economica, tagliare il gas è una follia perché sarebbero sanzioni che più che sanzionare la Russia andrebbero a discapito nostro. Se è una guerra di grandi ideali i sacrifici si fanno” – risponde Sansonetti, il quale spiega – “E’ abbastanza impressionante guardare le cifre, in questi 40 giorni l’Europa ha dato un miliardo di aiuti all’Ucraina e 35 miliardi alla Russia. Quindi l’Europa che è fortemente impegnata in difesa dell’Ucraina sta finanziando la Russia in maniera spettacolare, 35 volte di più. L’Europa non ha preso nessuna iniziativa politica di mediazione. Se l’Europa dal primo giorno avesse avuto il coraggio di dire che questa era una battaglia decisiva per il futuro dell’umanità, quindi rinunciava al gas, la guerra sarebbe già finita perché la Russia non avrebbe avuto la possibilità economica di andare avanti. E allora non mi parlate di grandi principi, se si tratta solo di realpolitik non si può rinunciare al gas russo”.

“La Russia però, ricordiamo, ha stretto un accordo con la Cina nel 2019, sicuramente non si tratta degli stessi introiti che ha dall’Europa, però si tratta di una sopravvivenza. Dal 2014 Putin non poteva non pensare che non gli avremmo messo delle sanzioni. Quindi si presume che si sia preso un rischio calcolato rispetto a questo. Sembra che le sanzioni che stiamo imponendo alla Russia facciano più male a noi che non a lui, quindi perché perseguire questa strada che rischierebbe oggi veramente di metterci in ginocchio?”, incalza Borselli.

“Questo non lo metto in discussione o comunque poi si vedrà. Io metto in discussione la stessa affermazione di Enrico Letta che ha detto: ‘Quante Bucha ancora dobbiamo aspettare prima di tagliare il gas?’. Ma dovevamo aspettare 40 giorni? Letta pensava che prima di Bucha la guerra fosse avvenuta fra lancio di fiori, qualche fiondata, un paio di sassate? No, è avvenuta con i missili, ci sono stati migliaia di morti. Abbiamo dovuto aspettare che avvenisse questo fatto, di cui peraltro sappiamo pochissimo, per dire che allora ci vuole una misura estrema”, sottolinea il direttore.

“Se non gli avessimo dato un soldo dall’inizio forse Putin sarebbe in difficoltà economica. Io una volta in televisione ho detto che viene prima la vita della libertà e mi hanno detto che non è così, ma allora se viene prima della vita verrà pure prima del freddo”, aggiunge.

“Si ma il problema del tagliare il gas non è soltanto il freddo. Qui il problema è che abbiamo tutta la nostra rete industriale che si basa sul gas russo. Tagliare vuol dire ammazzare l’economia, lasciare a casa migliaia di lavoratori. E’ fattibile o anche questo fa parte di una propaganda, un’uscita così che non ha fondamento?”, chiede la conduttrice.

Sansonetti risponde mettendo il punto su un’altra questione che sta passando inosservata: “E’ un ragionamento giusto quello che fai, ma sapete che già stanno iniziando i morti in Africa? Che questo inverno la carestia provocherà più o meno 2/3 milioni di morti in Africa per il Donbass? Allora se dobbiamo fare una realpolitik io voglio che uno viene qui e mi spiega se il Donbass vale milioni di africani morti. Io l’ho detto dall’inizio, bisognava chiuderla subito questa guerra con una resa concordata, con il peso dell’Europa, e avremmo risparmiato milioni di morti e l’annientamento dell’Ucraina”.

Infine, alla domanda di Borselli se ci sia o meno un interesse a far finire questa guerra: “Il segretario generale della Nato ha dichiarato che durerà anni. Io sono convinto che gli Usa non vogliono finire questa guerra e che l’Europa oggi è solo alla coda degli Stati Uniti. Quindi che è in corso una tragedia difficilmente risolvibile con due grandi protagonisti tragici che sono Putin e Biden”.

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