
Uber files, Sansonetti su tassisti incatenati: “Decidiamo se permettergli di lavorare con garanzie oppure liberalizziamo tutto”
Ospite dell’edizione serale del Tg4, il direttore de Il Riformista Piero Sansonetti sulla protesta dei tassisti incatenati davanti Palazzo Chigi al seguito della pubblicazione dell’inchiesta su Uber: “La protesta colpisce i cittadini. Tuttavia, il governo poteva intervenire prima. Non ha avuto un atteggiamento molto saggio nei confronti dei tassisti. Il problema c’è e cera anche prima che si scoprisse delle pressioni di Uber, soprattutto in Francia. Se ho capito bene, queste pressioni non sono passate”.
“Forse qualche volta dovremmo anche ragionare se è vero o no che l’Italia è il paese più corrotto del mondo. Credo che alle volte sia un’impressione più giornalistica che reale. Macron è stato colpito severamente da questo scandalo. Da noi per fortuna questo non è successo”.
La questione: “Giusto o no dare delle garanzie ai tassisti e permettere di fare il loro lavoro? Altrimenti liberalizziamo tutto, stabiliamo che non è un servizio pubblico ma puro mercato. Perderemo 40mila posti di lavoro. Forse ne guadagneremo degli altri grazie a Uber, con più sfruttati e maggiori soldi per le aziende piuttosto che per i lavoratori. Se è questo il destino delle liberalizzazioni facciamolo. Mi pare però che il governo abbia sbandato proprio sulla questione dei tassisti. Vero che le proteste andrebbero organizzate meglio. Mancano anche i sindacati da questo punto di vista. Senza sindacato la protesta diventa più selvaggia. Spero che il governo si muova. Non si può semplice mente dire che c’è un principio di liberalizzazione che va salvato e andatevene tutti a quel paese”.