Reddito di cittadinanza, Sansonetti: “Raggranellare un po’ di soldi per mandarlo avanti non è la soluzione”
Può essere un modo per tentare una riforma, se questo va bene se no è un pasticcio. È chiaro che il reddito di cittadinanza non si può abolire, va riformato, va profondamente riformato, va completamente cambiato. Ma è ovvio che il principio dell’aiutare quei 4/5 milioni di italiani che vivono sotto il livello di povertà sarebbe una follia da cancellare. Il ragionamento sul reddito di cittadinanza è che deve colpire le sacche più dure della povertà. Naturalmente è stato fatto malissimo, lo sappiamo tutti, lo sa persino chi l’ha fatto. È stato fatto coi piedi, va completamente ripensato (ci sono anche delle proposte abbastanza serie su come ripensarlo) ma bisogna ripensarlo, rifarlo da capo in modo giusto.
Mi sembra che invece l’idea è quella di vediamo se riesco a raggranellare un po’ di soldi che mi servono perché questa manovra senno non va avanti. Se su 32 miliardi, 21 sono di misure d’emergenza, di sussidi per le bollette resta una manovra piccola piccola nella quale poi bisogna dare qualcosa a Salvini e non resta nulla. Non è geniale l’idea che se l’Italia in gran difficoltà, se la crisi morde andiamo a raggranellare i soldi dai più poveri, se poi invece la rinvia di un anno così intanto l’essenziale coperto e nel frattempo ragiono e faccio una riforma seria del reddito, beh allora applaudirò