Omofobia, Scalfarotto: “Meglio legge imperfetta che nessuna legge, sul ddl Zan non abbiamo sbagliato noi”
Dal palco della Leopolda, Ivan Scalfarotto, sottosegretario del ministero dell’Interno, torna sul fallimento della ddl Zan, attacca Pd e Cinque Stelle, e propone, di fatto, di ripartire dalla sua proposta di legge, così come auspicato anche dal leader di Italia Viva Matteo Renzi. Proposta che, stando alle parole dello stesso Scalfarotto, verrà presentata “prima della fine della legislatura”.
Sul ddl Zan si è scelto “di preferire di perdere la legge piuttosto che portarla avanti, anche imperfetta, ma in grado di coprire di migliaia di ragazzi e ragazze che ogni anno soffrono di crimini d’odio, di violenza e di discriminazione. Se oggi non abbiamo quella legge la responsabilità specifica – accusa Scalfarotto – è di chi ha cercato una conta che poi si è rivelata a perdere”. Il riferimento è al Pd e al Movimento 5 Stelle: “Andare a cercare un voto a scrutinio segreto significa voler fare schiattare quella legge. Lo sa anche chi abbia passato anche una settimana in Parlamento. Hanno dato la colpa a noi ma il gruppo del Movimento 5 Stelle per l’elezione del loro capogruppo si è diviso 36 a 36. E vogliono farci credere che hanno votato tutti nello stesso modo?”.
Poi la proposta: “Ripartiamo dal testo Scalfarotto: invece di individuare il reato sulle caratteristiche della vittima guardiamo al movente del reato. Così si tolgono le parole oggetto di discussione e si porta la legge a casa, facendo avanzare questo Paese e non tenendolo fermo”, conclude il sottosegretario in quota Italia Viva.
Lo stesso Renzi aggiunge: “A proposito di ddl Zan noi diciamo una cosa semplice e che si può fare subito: estensione della legge Mancino ai reati connessi all’omofobia, alla transfobia e all’abilismo. Chi ci sta la vota e chi non la vota è il profeta del bla bla bla. Lo diciamo soprattutto a chi preferisce i like alle leggi”.