
Nomina di Prestipino illegale, il Tar destituisce il procuratore piazzato da Pignatone
Il Tar ha destituito Il procuratore di Roma Michele Prestipino. Per la magistratura italiana, scossa dal caso Palamara, inizia un terremoto. Il Tar ha accolto i ricorsi di Marcello Viola (attuale Procuratore generale di Firenze) e di Francesco Lo Voi (Procuratore di Palermo) i quali contestavano la nomina di Prestipino, sostenendo che lui non avesse i titoli per essere nominato Procuratore.
Prestipino è uno dei magistrati legati più strettamente al gruppo di Giuseppe Pignatone, che forse è stato il magistrato più potente della storia della Repubblica.
La nomina di Prestipino, nel marzo scorso, avvenne dopo una lotta senza quartiere tra le correnti, condotta con furore e utilizzando colpi bassi, fughe di notizie attraverso giornalisti amici, improvvise giravolte e cambi di alleanze. Lo scontro, all’inizio, era tra i “continuisti” guidati soprattutto dalle correnti di sinistra, che volevano Prestipino, e “discontinuisti” (guidati da Davigo) che volevano un “cambio” ai vertici di Roma.
I discontinuisti avevano praticamente vinto – e si aspettava la nomina di Viola – quando una fuga di notizie sul “Palamara-gate” (che era ancora un’inchiesta segreta) e una manipolazione delle intercettazioni, mise fuori gioco Viola. Davigo a quel punto (e non ha mai spiegato perché) passò con Prestipino, che vinse.
Ora è intervenuto il Tar e tutto cambia. Il Csm dovrà nominare un nuovo Procuratore, cambiando tutti i rapporti di forza tra le correnti all’interno della Procura di Roma. A questo punto, tra le correnti della magistratura che dominano il nostro sistema della Giustizia, si riapre la guerra. Questa guerra oltretutto sarà rinfocolata dalle accuse di Palamara, che sin qui sono state tenute a bada grazie alla stampa amica, ma che ora iniziano a diventare difficilmente contenibili.
Nell’opinione pubblica, nonostante il silenzio glaciale dei giornali, inizia a farsi largo l’idea che la magistratura sia guidata da bande illegali, anticostituzionali ed eversive. Quelle che si chiamano correnti, e che rendono illegale tutto il complesso della nostra democrazia. Possibile che il Parlamento continui a far finta di niente? Diversi magistrati ed ex magistrati hanno chiesto una commissione di inchiesta parlamentare, che faccia luce su intrighi, congiure, camarille. E accerti se questo sistema abbia finito per inquinare inchieste e sentenze (è ovvio che questo è avvenuto: si tratta di accertare dove, come e con che frequenza). Ora, finalmente, abbiamo anche un ministro della Giustizia. È necessario che intervenga in fretta.