Metodo Report, Ranucci e il sistema delle buste anonime
Ecco i primi video sul metodo Report. Questo è il materiale su cui abbiamo lavorato. La nostra autorevole fonte interna a Report, adesso lo possiamo svelare, si chiama Sigfrido Ranucci. Ecco come il conduttore stesso parla dell’acquisizione dei materiali che mette in onda, in un filmato di indubitabile valore documentale: è Ranucci a parlare in prima persona, non sapendo di essere ripreso, di servizi confezionati con l’infingimento di plichi anonimi che in realtà si spedisce da solo, a seguito di trattative in barba all’etica, tra iperbolici giri di denaro Rai e fatture fittizie per coprire le operazioni più opache.
Il tutto condito, avvolto, rassicurato da una “cassa comune” con qualche potente amico nei servizi segreti. Quello che segue è il primo dei video in nostro possesso. Siamo certi – per aver consultato e verificato tutte le fonti del caso – che si tratti di clip originali. E assolutamente inedite. Sono state girate nel 2014 e rivelano una condotta sulla quale chiunque, guardandoli, potrà formarsi un’opinione. Ranucci prova a discolparsi parlando di “audio manipolati”, di una “vecchia bufala”.
Dobbiamo smentirlo. Anche perché abbiamo visto le carte, tornando a far parlare le due persone che per prime hanno visionato il materiale audiovideo: ci hanno confermato che quanto si vede e si sente corrisponde al contenuto iniziale. Né interessa se siano editate, ovvero siano solo clip estratte, parte di un’ora di girato totale. Pubblichiamo tutto il materiale di interesse giornalistico, senza tagli e senza manipolazioni: non saremo certo noi ad applicare il metodo Report. A noi basta riscontrare la verità oggettiva e inequivocabile di questi video, che parlano da soli.
Chiediamo: questi video rivelano un modus operandi normale per la Rai? È compatibile con il servizio pubblico questa modalità di acquisire materiali e produrre servizi televisivi pagando e comprando materiali alle spalle del malcapitato politico di turno? Lasciamo parlare queste prime immagini. Sono eloquenti, ma non è ancora tutto. Ne seguiranno altre.