Politica - 20 Gennaio 2025

Mattarella ai piccoli alunni: “Da piccolo volevo fare il medico, non ero bravo come calciatore”

“Le piacerebbe fare un altro lavoro?”. E’ la prima domanda rivolta da un alunno della quinta elementare della scuola “Edmondo De Amicis-Leonardo Da Vinci” di Palermo nel corso della visita a sorpresa del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, avvenuta nella mattinata di lunedì 20 gennaio. La classe in questione è multietnica, ed è stata bersaglio di insulti razzisti nel novembre scorso. “Io sono piuttosto avanti negli anni, sono vecchio… – risponde il Capo dello Stato – ormai e’ impossibile… Il mio lavoro non è quello che faccio adesso, il mio lavoro abituale era quello di insegnare Diritto costituzionale all’università che da tempo non faccio più. Quello che faccio adesso – spiega Mattarella – non è un lavoro, ma un impegno per la nostra comunità nazionale, è faticoso ma interessante perché consente di stare a contatto con la nostra società, con tutti gli italiani, di ogni parte d’Italia, del Nord, del Sud, del Centro, in montagna, al mare, di ogni condizione, di ogni origine”.

“Da piccolo volevo fare il medico, poi ho cambiato idea. Quando si è a scuola, si studia un po’ tutto, poi c’è un momento in cui bisogna scegliere cosa fare. Alla fine io ho scelto il diritto, la legge, il modo in cui è organizzata la società nel nostro Paese”. Ma i sogni cambiano, sottolinea, e “io non ho mai sognato di fare il calciatore, a esempio, perché non ero per niente bravo”.

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