L’Italia dei super tecnici al governo, Prado: “Caro Mieli, qualcuno ce li ha mandati”
Paolo Mieli sul Corriere della Sera si occupa del fenomeno italiano dei tecnici chiamati a governare il Paese. Fa riferimento a Ciampi, Dini, Monti e poi Draghi. E si domanda questo Mieli: “Come nessun altro Paese è ricorso in emergenza ai supertecnici? Strano – dice Mieli – come mai gli altri Paesi tutti si ostinano a procedere per la via tradizionale del ricorso alle elezioni e della scelta del primo ministro e governo sulla base del responso elettorale e qui no, invece? Nessun politologo che ci risulti – prosegue Mieli – a mai provato a dare una risposta a queste domande. Così come nessun politologo si è fermato a riflettere sull’effetto che queste esperienze possono aver avuto sul sistema politico.
Dai Mieli, nessun politologo? Beh, qualcuno che ha descritto e ha provato di spiegare e criticato la propensione italiana per la soluzione commissariale c’è. Pochi eh, magari non sul Corriere della Sera, ma qualcuno c’è. Quindi nessun politologo che mi risulti dice Mieli risulta strano perché è un osservatore attento.
In realtà alcuni, pochi, pochissimi forse, hanno lungamente e senza sosta rilevato il carattere singolare di questa malattia italiana della soluzione commissariale posta a puntellare l’edificio cadente. E se nessun politologo di cui si occupa Mieli si è mai occupato di queste cose denunciandole è perché era pronto a far altro, e cioè a incurvarsi ogni qualvolta si prospettasse come risolutore il supertecnico di turno e a promuoverne le ragioni, a cantarne le gesta, no?
Dai Mieli, su!