La Contro-Rassegna - 23 Giugno 2022

Legalizzazione droghe, Prado: “Ecco i paradossi del proibizionismo”

Ribolle il dibattito sulla legalizzazione delle droghe leggere, a destra e a manca se ne dicono di tutti i colori, il fronte della legalizzazione spende tutti i suoi argomenti, a cominciare dal fatto che la
droga fa male, ma apporta anche argomenti ulteriori, come vediamo in un articolo pubblicato su Libero da Alfredo Mantovano, un articolo che è uno stralcio di un libro curato proprio da Mantovano. E l’articolo dice:
“Oltre ai dati di realtà, è poi la logica a confutare la tesi secondo cui la legalizzazione sarebbe opportuna perché sottrarrebbe il mercato alla criminalità organizzata. Nemmeno il legalizzatore più convinto arriva a
sostenere che un bambino possa recarsi a piacimento dal tabaccaio o allo sportello della Asl, o a qualsiasi altro ufficio predisposto alla distribuzione legale della sostanza drogante e farsi impacchettare un kg di marijuana.
Ogni provvedimento legalizzante dovrà comunque fissare dei limiti quanto meno in relazione all’età dell’acquirente, alla quantità del principio attivo etc. Alla criminalità sarà sufficiente orientare la propria attività oltre
i limiti fissati, puntando a moltiplicare la cessione tra i minorenni. Quanto al peso e alla qualità, mettendo sul mercato merce al di là delle soglie stabilite. Questo l’argomento. Ma facciamo un esempio.
Prendiamo il porno. Il legalizzatore del porno dirà ‘mettiamo dei paletti’, vietato il porno ai minori di 14 anni e per quanto riguarda i contenuti facciamo ‘solo alla missionaria’, niente orge. Pericolosissimo
perché allora il mercato clandestino del porno che fa? Si insinua negli asili per aggirare il divieto ai minori di 14 anni e lì spaccia le ‘sporcaccionate’, quelle serie.
Sembra uno scherzo ma sono queste le argomentazioni che utilizzano gli antilegalizzatori.

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