
“Lamorgese ha firmato decreto scioglimento Asl Napoli 1”, arrivano le scuse di Report
“Ho sbagliato e chiedo scusa ai telespettatori e come da legge ne darò conto nella prossima puntata”. Così Sigfrido Ranucci, conduttore della trasmissione d’inchiesta Report, dopo le polemiche e le richieste di rettifica dei giorni scorsi relative all’annuncio fake dello scioglimento dell’Asl Napoli 1 Centro per infiltrazioni di camorra.
La notizia, lanciata lo scorso weekend da alcuni media, è stata poi ripresa da Report nel suo viaggio nella sanità campana dal titolo “Lo sceriffo si è fermato a Eboli”, nonostante la smentita del Viminale chiamato a pronunciarsi sulla questione. Il servizio del programma di Rai 3 era stato temporaneamente tolto dal sito Rai Play per modificare la parte finale dove veniva annunciata “una informazione inesatta”.
Ranucci, in un lungo messaggio su Facebook, ribadisce che “l’infiltrazione è stata provata e documentata dai magistrati”. “Non c’è alcun mistero sull’inchiesta andata in onda lunedì scorso sulla sanità campana. Ho dichiarato in uno studio che il ministro dell’Interno aveva dato il via allo scioglimento dell’Asl Napoli 1 per infiltrazione camorristica. Richiesta che avrebbe comunque dovuto passare, in base alla legge, il vaglio del consiglio dei Ministri. Ho dato un’informazione non esatta, perché il ministro Lamorgese sta ancora valutando. Come sempre quando Report sbaglia ammette il suo errore. Ho sbagliato e chiedo scusa ai telespettatori e come da legge ne darò conto nella prossima puntata. Per questo ho chiesto che venisse corretta l’informazione in puntata e sul nostro sito sito, perché non continuasse ad essere divulgata un’informazione sbagliata”.
Ranucci tuttavia sottolinea che “quello che è stato un gesto di correttezza deontologica è stato strumentalizzato. Questo è quanto vi devo. Ma per completezza d’informazione, e per questo non vorrei disturbare i sogni di chi alza cortine fumogene evocando solo la fake news, che i fatti riportati nella relazione della commissione che sono in attesa della firma del ministro, riguardano l’indagine della procura di Napoli, e che purtroppo è confermata nella sua gravità. Per rinfrescare la memoria di chi tenta invece di offuscarla ricordo le parole del procuratore capo Melillo su quanto trovato nell’ indagine sulla Asl Napoli 1: “I giudici hanno riconosciuto l’esistenza di una associazione mafiosa denominata Alleanza di Secondigliano; è documentato il controllo mafioso al di là di ogni capacità personale di immaginazione, addirittura di una struttura sanitaria, l’ospedale San Giovanni Bosco, diventata una sorta di ‘sede sociale’ dell’organizzazione mafiosa. Un luogo nel quale gli uomini del clan Contini controllano ogni aspetto, anche minuto, del funzionamento dell’ospedale: dalle forniture, alle assunzioni nelle ditte appaltatrici, persino le relazioni sindacali passano per la mediazione camorristica. Tutto quello che è documentato in questa ordinanza di custodia cautelare è stato realizzato senza che denunce di sorta arrivassero alle autorità”. Questa è l’infiltrazione provata e documentata dai magistrati. Se poi questo è sufficiente per firmare uno scioglimento, appartiene a una decisione politica”.