Cronaca - 2 Maggio 2021

La pandemia vissuta in carcere a Bollate: “Misure alternative, tecnologie e laboratori, così abbiamo combattuto il covid”

L’emergenza coronavirus ha spinto tutte le carceri d’Italia a dover rivedere con estrema rapidità tanto l’organizzazione interna degli spazi quanto le misure di tutela dei diritti dei detenuti, specialmente in merito ai colloqui con i parenti. La Direttrice del carcere di Milano Bollate, Cosima Buccoliero, ci ha raccontato tutte le difficoltà riscontrate e le misure d’emergenza adottate per arginare i rischi relativi alla salute fisica e psicologica dei detenuti e degli operatori del penitenziario. In una prima fase è stato necessario sospendere tutte le attività che comportassero un grande movimento di persone, mantenendo quelle essenziali. “Abbiamo attivato delle iniziative per cercare di fronteggiare questa situazione di emergenza – racconta la direttrice – Abbiamo cercato di sfruttare a pieno la strumentazione tecnologica, potenziando il numero delle postazioni, così da consentire a tutti di riuscire a contattare le proprie famiglie, avvalendosi di piattaforme quali Skype e poi Webex di Cisco, nella prospettiva di implementare anche la formazione a distanza”.

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