Il video della rapina come spot pubblicitario, protagonista il giornalista Pino Grazioli
“E’ una rapina, signora datemi tutto l’incasso”. Sono le parole pronunciate in un video da un uomo che, armato di pistola e con il volto parzialmente coperto da una coppola e dallo scaldacollo, si presta per lo spot pubblicitario ideato dal giornalista pubblicista Pino Grazioli. Uno filmato nato per sponsorizzare un negozio di abbigliamento di Salerno. “Signora c’è crisi, devo fare i regali a Natale datemi i soldi” dichiara l’attore amatoriale impugnando sempre la pistola.
Poteva trattarsi solo dell’ennesimo spot di cattivo gusto ma in realtà c’è ben dell’altro. Sì perché il “regista” e voce narrante del video che pubblicizza delle offerte di un negozio di abbigliamento è un giornalista. Cosa c’è di strano? Il giornalista, secondo la Carta dei doveri, “non può prestare “il nome, la voce, l’immagine, per iniziative pubblicitarie incompatibili con la tutela dell’autonomia professionale. Sono consentite, a titolo gratuito e previa comunicazione scritta all’Ordine di appartenenza, analoghe prestazioni per iniziative pubblicitarie volte a fini sociali, umanitari, culturali, religiosi, artistici, sindacali”.