Virali - 25 Gennaio 2023

Il monologo di Geolier su Napoli alle Iene: “La lezione di Massimo Troisi”

“Ma che vuol dire vincere? Vuol dire fare un monologo che vede tutta l’Italia nella lingua di Eduardo De Filippo, di Totò, di Basile e di Pino Daniele. E sì, pure di Geolier. Ci vogliamo affermare per la nostra forza e il nostro talento. E se qualcuno vede un problema in questo. Lo sapete dove sta il problema? Nello specchio”. Parla in napoletano dal palco delle Iene Geolier, all’anagrafe Emanuele Palumbo, classe 2000. È uno dei rapper più amati e seguiti del momento. È nato e cresciuto a Secondigliano, è da quel quartiere difficile e conosciuto come casa della camorra è nient’altro che Geolier parte e canta uno stile fatto di beat urban e liriche affilate in dialetto napoletano. È da Secondigliano che arriva sul palco delle Iene e alza la voce. Questa volta non per cantare. “Per tante persone è strano vedere un napoletano vincere, ma io le capisco perché pure per me è strano. Quello che ci diciamo ogni giorno è che dobbiamo lottare per resistere, per andare avanti nonostante tutto. Massimo Troisi parlava spesso degli stereotipi a Napoli, ma non distruggeva mai quelli negativi. Estremizzava quelli positivi e dimostrava che gli altri erano un’invenzione di chi voleva trasformare Napoli in una caricatura. A me pare che andiamo bene solo quando siamo una storia già scritta nel bene e nel male. Io lo capii quando ero bambino: questa storia l’avremmo potuta cambiare solo iniziando a vincere. Sono profonde le differenze tra Nord e Sud, io con la musica voglio parlare a tutti, ma c’è chi pensa che questa disparità non sia più un tema importante. Il degrado sta in ogni parte e non dobbiamo fare una gara a chi sta peggio, ma non dobbiamo neanche fare finta che tutto sia risolto. Allora così il Sud rimarrà per sempre una carta sporta: il razzismo reale è l’indifferenza. Quando è uscito il mio album “il coraggio dei bambini” è schizzato in prima posizione nella classifica mondiale”.

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