La Contro-Rassegna - 23 Settembre 2022

I giornali e gli inviti al voto, Prado: “Le ragioni di chi non vota”

Oggi Il Domani pubblica un articolo di fondo a firma di Roberta De Monticelli. Si tratta di una lettera aperta che ha questo titolo: “Lettera aperta a chi pensa di non andare a votare”. E la signora de Monticelli elenca le ragioni per le quali, a suo giudizio, occorre andare a votare. Non votare, dice De Monticelli, serve solo a spalancare la porta a quelli che sanno bene cosa vogliono. E chi sono? Lo spiega l’articolista: sono coloro che vogliono l’Italietta della nostra vergogna, l’Italia degli abusi e dei soprusi, dei condoni e dei perdoni, dell’evasione, della corruzione, della cementificazione. E tutto questo, per di più, chiamano patria. Ecco, c’è caso che uno legge una cosa così – già aveva poca voglia di andare a votare – gli passa proprio del tutto. Perché non ci si rende conto, in questo modo, che dalla parte avversaria potrebbe farsi un elenco di cose, diciamo così di sinistra, volute da quella parte per scongiurare le quali occorre andare a votare. Insomma, non non è un granché come impostazione.

C’è però, a motivare il non voto quantomeno di alcuni, per carità, saranno pochi, un’altra impostazione, cioè il fatto che esistono alcune cose che sono considerate intransigibili. Cioè cose che se ci sono non consentono di andare a votare. Ad esempio, uno che dice che i russi volevano mettere a Kiev un governo di persone perbene eh, non si può votare, cioè io non posso votarlo. Uno che mi dice che sulla giustizia non si può essere divisi tra colpevolisti e impuniti (questo era Letta il democratico) eh, non non lo si può votare, non posso votarlo io. Uno che prometta alle zingaracce le ruspe non si può votare, anche se tanto bravo su tante altre cose. Nel caso specifico no, perché Salvini non è bravo su altre cose, ma comunque già solo per il fatto che dica una cosa del genere è invotabile. Una che strilla nel modo che abbiamo visto per il trionfo della “Cruz Universal”, beh, non se lo prende il mio voto, non c’è niente da fare. Se esistono questioni intransitabili sono sufficienti a impedire il voto, a rendere impossibile che si vada a votare. Se esistono c’è anche un altro approccio, per il quale invece non si tratta di questioni intransitabili. È il solito, diciamo così, turarsi il naso. Però bisogna decidersi, quelle cose sono infrangibili, si può soprassedere su simili bestialità? Secondo alcuni no e secondo altri si. Quindi buon voto.

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