
Gli avvocati verso il voto, Prado: “Hanno colpe analoghe a quelle della classe politica”
“Oggi Il Dubbio ha un grosso titolo in prima pagina che recita: “Partiti, attenti anche gli avvocati votano”. Un titolo che mi dà lo spunto per fare qualche considerazione sulla funzione, sulla posizione, assunta nei decenni – salvo episodi, importanti, testimonianze di segno diverso – assunta nei decenni dall’avvocatura contro lo strapotere del potere giudiziario. L’avvocatura nel suo complesso, ripeto, salvo testimonianze di segno diverso, si è resa responsabile di responsabilità analoghe rispetto a quelle per cui si segnala il comportamento della classe politica, cioè in buona sostanza il convincimento, sbagliato, magari a volte in buona fede, ma ha sbagliato, che occorresse ingraziarsi i magistrati.
Spesso si dice, bisogna dialogare. In realtà era quel tentativo di ingraziarseli nella miope speranza di guadagnare o mantenere posizionamenti di potere. Questo vale per la classe politica e per l’avvocatura, in buona sostanza, non far male allo strapotere giudiziario perché ci si guadagna qualche causa. Mi viene in mente una piccola storia di qualche decennio fa. Un famosissimo avvocato milanese, accademico, numero uno del suo settore, per qualche motivo si era messo contro un giudice di una certa sezione del Tribunale di Milano. Un dissidio pesante, non ricordo da cosa nato. Bene, da quel momento in poi questo numero uno della sua materia, questo importantissimo avvocato, accademico, ha perso tutte le cause quando nel Collegio giudicante c’era questo magistrato, tutte! non ne non ne vinceva più nemmeno una. E quindi certo, è rischioso, può essere rischioso rintuzzare certi atteggiamenti della magistratura. Ma domandiamoci questo: è un caso esemplare, un piccolo caso, ma significativo. Che cosa sarebbe successo se un identico atteggiamento fosse stato assunto da parte della generalità dei colleghi, cioè se la generalità dei colleghi non avesse seguito l’altra strada, quella di rinculare quella di abbozzare, quella di ingraziarsi la prepotenza giudiziaria? Quindi sì, gli avvocati votano e Il Dubbio titola, “Attenti partiti perché votano anche gli avvocati”, ma prima del voto degli avvocati bisognerebbe occuparsi del loro comportamento civile professionale, forse con un po’ più di fermezza. Forse, una qualche rinuncia a questa miope pretesa di dialogo avrebbe effetti maggiori. No?” Di Iuri Maria Prado.