
Giustizia, chi mandare al ministero tra Sofri e Gratteri. Prado: “Meglio un galeotto che un magistrato antimafia”
Per la contro-rassegna quotidiana su Riformista Tv l’avvocato Iuri Maria Prado si concentra sulle personalità di Adriano Sofri e Nicola Gratteri.
Prado riprende una lettera aperta che dalla rubrica sul Foglio Sofri indirizza al procuratore di Catanzaro Gratteri a proposito di un’uscita televisiva di quest’ultimo da Otto e Mezzo su La 7. Prado racconta: “Al termine dell’intervista la giornalista Gruber rivolge al magistrato un ‘in bocca al lupo’. Chissà poi se una volta invitano anche l’imputato o il difensore di imputato, dicendo ‘in bocca al lupo’”.
Prosegue: “Durante la trasmissione pare che Gratteri si sia lasciato andare a manifestazioni di gravissimo disappunto per il progetto di stanziamento di un po’ di milioni per costruire nelle carceri dei luoghi dove i detenuti possono incontrare 24 ore al mese la moglie o la fidanzata per un po’ di intimità”. Riprendendo il commento di Gratteri: “Sarebbe scandaloso perché in periodi come questi, se dobbiamo preoccuparci anche del ‘sollazzo’ dei detenuti. E poi durante quegli incontri chissà quali segreti possono uscire con grandissimo danno per la sicurezza per la società”.
Il ragionamento di Prado: “Se noi dovessimo decidere chi mandare al ministero della giustizia tra un ex galeotto, pure antipatico, e condannato pure per omicidio e invece il più accreditato magistrato antindrangheta, anticamorra, antimafia non avremmo il minimo dubbio che sceglieremmo questo”.
“Riteniamo che possa fare meglio all’amministrazione della giustizia, che possa meglio rappresentare il popolo italiano, e l’esigenza di affermazione dello stato di diritto, il ladro piuttosto che la guardia. Cioè un condannato, ex galeotto, magari pure antipatico, piuttosto che un accreditato magistrato, piuttosto che una star del contrasto alla criminalità. Per lo stato di diritto fa meglio il primo”.