La Contro-Rassegna - 9 Giugno 2022

Elezioni Sicilia, Prado su Domani: “Un pessimo candidato non diventa buono perché ha il sigillo antimafia”

Per la contro-rassegna di oggi, Iuri Maria Prado incomincia con la lettura di un articolo del Domani a firma di Attilio Bolzoni, titolato “A Palermo Cosa Nostra ha deciso di dare i suoi voti al centro-destra – Arrestato per scambio elettorale politico-mafioso Piero Polizzi, uno dei candidati di Forza Italia che sostiene Lagalla, appoggiato dai condannati per mafia Cuffaro e Dell’Utri”.

“Se uno sopravvive al mal di testa – spiega Prado – poi arriva al contenuto, al merito dell’articolo. Qual è? Questo Lagalla, colto dalla notizia, avrebbe dichiarato di non volere i voti della mafia. La mafia stia lontana dalla porta di casa mia, o qualcosa di questo genere”.

Dal testo dell’articolo, Prado rilegge la domanda del giornalista a Lagalla: “È proprio sicuro che sia sufficiente affermare che non vuole i voti di mafia? O sarebbe più opportuno che non vuole i voti, proprio quei voti che gli porteranno due condannati di mafia come Cuffaro e Dell’Utri?”

Sull’articolo, Prado argomenta: “Il principio sarebbe che il candidato deve fare una scrematura iniziale affermando di non volere i voti che gli porteranno i condannati per mafia. Oppure, non voglio i voti che mi porteranno i condannati per stalking. E poi a proseguire, perché bisogna essere rotondi. Io non voglio i voti che mi porteranno quelli che hanno lasciato la macchina in tripla fila e hanno preso la multa”.

“Fuori dallo scherzo – prosegue – è evidente che l’obbligo di un candidato dovrebbe essere tutt’altro. Cioè avere un programma politico, difenderne la bontà, chiedere consenso per la programmazione di questo programma politico e compiacersi se qualche impresentabile, qualche cattivone, lo sostiene, porta acqua. Sarebbe un passo avanti. Vuol dire che anche un cattivone, un impresentabile condivide iniziative che il candidato ritiene utili per la comunità, per la società”.

Conclude: “Questo dovrebbe essere il criterio. Un programma politico non diventa cattivo per il fatto che è sostenuto dai cattivi. Come il contrario. Un pessimo candidato, un pessimo candidato politico non diventa buono perché ha il sigillo antimafia”.

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