News - 10 Maggio 2022

Doha Zaghi la dominatrice ‘cacciata’ dalla lista di Azione a Como: “Scomunicata perché sono una donna che umilia gli uomini, a parti inverse nessuno scandalo”

È con noi Francesco Patamia presidente del partito Europei e Liberali e in collegamento la ex candidata nella lista +Europa e Azione alle amministrative di Como, Doha Zaghi alias Lady Demonique, che dopo il caso scoppiato ieri è stata fatta scendere di corsa dalla competizione elettorale. È andata così?
Ho iniziato la mia attività politica a Como dichiarando a tutti ciò che faccio nella vita, cioè la dominatrice. Pubblico online video dove umilio e domino gli uomini in ogni genere di maniera, ma non sono una pornostar perché nei miei filmati non ci sono rapporti sessuali. Poi se vogliamo definire rapporto sessuale uno che lecca le scarpe definiamolo pure.
La sua popolarità le ha giocato un brutto scherzo, perché?
Nel mondo dell’erotico e del Bdsm sono già popolare. La mia candidatura ha fatto diventare di dominio pubblico la mia professione, anche a i non amanti del genere. Calenda non mi ha personalmente detto niente, stiamo comunicando attraverso referenti.
Forse (Calenda ndr.) riteneva sconveniente una figura come la sua?
A quanto pare si perché la ‘mistress’ non fa curriculum. Bisogna specificare perché non sono solo una mistress ma una persona che ha partecipato alla vita politica in questi mesi, una cittadina don tutti i diritti civili e politici come altri cittadini.
Ha mai fatto attività politica attiva?
Ai tempi del liceo avevo un’associazione insieme ad altri studenti e collaboravo col comune di Carpi (di dove sono originaria), abbiamo organizzato iniziative, manifestazioni e attività legate all’antifascismo. Successivamente ho lasciato la politica perché non trovavo un partito che si avvicinasse alle mie idee. L’anno scorso mi sono riavvicinata alla politica aiutando una persona per il comune di Milano.
C’è un’affinità tra la politica e il suo lavoro professionale?
In senso lato con la propensione a prendere decisioni.
Cosa rimprovera a Calenda?
L’informazione sulla mia professione può essere arrivata sgretolata, a Como mi hanno conosciuto come persona e come candidata con idee politiche. Sapevano tutti della mia professione ma per una questione di ingenuità e di mancanza di pregiudizio abbiano minimizzato la questione. Le persone con cui ho interagito a Como erano in buona fede.
Giustamente si è arrabbiata con Calenda per averla fatta scendere dalla lista, c’è discriminazione in politica verso chi lavora nel mondo della sessualità?
Io sono stata ‘scomunicata’ ma la discriminante in questo caso è che io sono una donna che fa questa professione perché se fosse stato un uomo come Rocco Siffredi, non ci sarebbe stato nessuno scandalo. Il Vulnus è nell’essere una persona dominante ed essere donna, perché io di mestiere umilio gli uomini, li sfrutto, li domino e questo infrange i cliché perché abbatte il patriarcato. Il fatto che una donna sia così sicura di sé stessa facendo un lavoro che può anche essere discutibile ma non si può fare la morale sulla professione che ho scelto perché non ho commesso nessun reato. Io vorrei ci si concentrasse su chi trucca gli appalti, su chi si macchia di reati di mafia, con chi è colluso con la mafia, con chi dice di non conoscere i mafiosi ma poi ha le foto insieme, con chi ha i fascisti nel partito.
Come proseguirà il suo impegno, proverà a fare politica con un altro partito?
Vediamo, non so, ma di certo non mi fermerò qui. Non mi ferma nessuno e altrettanto certo una scomunica da parte di Calenda non mi ferma.
Ricordiamo insieme al Francesco Patamia presidente del partito Europei e Liberali la figura di Marco Pannella che le candidature scomode, scandalose, provocatorie, paradossali sono state al centro della sua vicenda politica.
Questa è una vicenda di una persona giovane che però attenzionava un fatto importante: non ha commesso nessun reato, non ha fatto nulla, e di questo presupposto, quello della giustizia, ne ho voluto parlare nel mio libro ‘Un progetto liberale per l’Italia’

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