La Contro-Rassegna - 27 Luglio 2022

Denatalità, Prado: “Secondo Avvenire non si fanno più figli perché non c’è più religione”

Per la Contro-Rassegna Iuri Maria Prado prende in visione un articolo pubblicato su Avvenire a firma di Giorgio Campanini dal titolo “Scegliere la strada dell’essere per resiste alla denatalità”.

Dalla lettura del testo: “Fra i vari e diversi effetti della denatalità, posti in evidenza da autorevoli demografi, ve n’è uno che assai di rado viene messo all’ordine del giorno, la questione cioè della permanenza nel tempo della componente vasta, un tempo ampiamente maggioritaria, oggi comunque significativa dell’Italia cattolica”.

“Sarebbe erroneo – prosegue nella lettura – limitarsi semplicemente a deplorare questo evidente legame tra denatalità e secolarizzazione e, ancor più, dimenticare quanto ancora importante sia l’apporto alla generazione da parte dei non credenti. Resta un fatto tuttavia. È possibile operare una comparazione fra appartenenza religiosa e indici di fecondità per documentare l’esistenza di questo legame che del resto non ha nulla di misterioso ma è la semplice costatazione che un profondo e intenso amore alla vita, la volontà di far crescere e di educare i propri figli, è assai più presente piaccia o no nei credenti piuttosto che in coloro che hanno scelto la strada dell’ateismo o ancor più quella dell’indifferenza religiosa”.

Il commento di Prado: “In pratica, non si fanno più figli perché non c’è più religione”.

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